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Di Francesco: «A Milano per prenderci i tre punti, sfida decisiva. Montella? Un fratello»
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Roma, Eusebio Di Francesco si è dichiarato carico per la partita di San Siro
Domani sera, ore 18, Milan e Roma capiranno maggiormente quali siano le proprie ambizioni di vertice. Il Milan è reduce dal KO contro la Sampdoria e dalla vittoria risicata e nel finale contro il Rijeka. La Roma, invece, ha mantenuto un cammino costante – unica debacle la sconfitta contro l’Inter – in campionato e arriva dal successo con il Qarabag.
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— AS Roma (@OfficialASRoma) September 29, 2017
DI FRANCESCO CONVINTO – Il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa, dichiarandosi molto soddisfatto del rendimento dei suoi:
«Sono migliorate tante cose, sono contento della crescita della squadra, sono arrivati i risultati ma dobbiamo migliorare alcuni aspetti come il rimanere corti sulle due fasi e su questo ci lavoreremo».
MONTELLA – «È un fratello per me, il nostro rapporto è nato a Empoli, siamo cresciuti insieme nelle difficoltà. Nel calcio spesso non ci sono amici, io ne ho tanti e Montella è uno. Eravamo in stanza insieme, è molto ironico e questa qualità l’ha mantenuta anche da allenatore. La sua capacità migliore? Interagire. È bravo a sfruttare al meglio le qualità dei suoi giocatori mantenendo una filosofia di gioco, che è quella di giocare sempre e far male agli avversari».
UNICO NUOVO KOLAROV – «La partita dirà tanto. Siamo bravi a fare e disfare nei 90 minuti, è una gara importante per restare agganciati alla vetta. Il fatto che sia cambiato tanto diventa relativo, è cambiata l’idea di gioco che è quello che chiedo ai miei ragazzi. Col tempo e con il lavoro ci sarà maggiore convinzione. Il Milan ha cambiato tanto ma ha messo dentro giocatori di spessore».
PRONTO UNDER – «Sicuramente, inizia anche a parlare italiano che è un aspetto molto importante. Ha avuto molte difficoltà inizialmente ma sa parlare la lingua del calcio. I giovani cerco di caricarli poco di responsabilità, deciderò domani se giocherà».
INFORTUNI – «È un discorso ampio. Ne abbiamo avuti tanti anche se non lunghissimi. Ci sono stati tanti crociati, legati forse alle tante partite. Alcuni giovani sono passati dal sintetico al campo normale e può essere una causa. A Sassuolo mi capitava continuamente. Sono cambiati i ritmi di allenamenti e partite. Il viaggio a Baku di 4 ore non ha aiutato. Dobbiamo riflettere e lavorare, ma chi vive all’interno sa che queste cose possono capitare quando si alzano i ritmi. È importante la vita sana dei calciatori, dobbiamo prepararli in un certo modo, devo preparare la cultura del lavoro»
ROMA NON CONSIDERATA DA SCUDETTO – «A me non cambia molto. Le responsabilità ce le abbiamo comunque e ciò che conta come sempre è il campo. A me piace avere responsabilità, avere la possibilità di smentire le persone e poter dimostrare di essere una squadra di vertice».
OBIETTIVI CONTRO IL MILAN – «In caso di vittoria i giornali titoleranno ‘Roma c’è’. Noi lavoriamo per restare coi primi, per farlo dovremo andare a San Siro con l’idea di prenderci i 3 punti».
NAINGGOLAN – «Tecnicamente Nainggolan è uno dei top player europei, anche se ogni allenatore è libero di fare le proprie scelte. Poi si devono vedere altre situazioni, mi dispiace per lui ma mi auguro che possa dare qualcosa in più alla Roma. Io, per conto mio, me lo tengo davvero stretto».
TECNICI IN DIFFICOLTA’ – «Novanta minuti possono fare e disfare tutto. Quel che è successo ad Ancelotti fa parte del nostro lavoro, l’importante è non esasperare le cose. Auguro comunque ad Ancelotti di rientrare presto nel giro».