Donnarumma resta o va via? Duplice incoerenza della nuova dirigenza
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Editoriali

Donnarumma resta o va via? Duplice incoerenza della nuova dirigenza

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Donnarumma

Qualsiasi decisione del Milan sul futuro di Donnarumma si scontrerebbe con le premesse di inizio mercato. Tutto dipende dalle cifre

Il futuro di Donnarumma è appeso ad un filo e le belle parole della dirigenza del Milan sulla permanenza del classe 99 lasciano comunque aperta la questione: Gigio resterà o verrà venduto? Qualsiasi opzione che la società intraprenderà sarà verosimilmente incoerente con le parole iniziali dette all’inizio della sessione estiva. Il club rossonero ha parlato di un mercato improntato sulla ricerca di opportunità a basso costo, salario sotto 2,5 milioni all’anno e sulla necessità di dover far cassa prima o poi. Donnarumma sarebbe il profilo ideale per rimettere a posto i conti: valutato almeno 50 milioni di euro e stipendiato 6 milioni netti all’anno. Oltrepassando la questione economica, il giovane portiere è un patrimonio del calcio italiano e noi milanisti dovrebbe essere contenti ed entusiasti che sia cresciuto ed esploso qui: se abbiamo lottato fino all’ultima partita di campionato per un posto in Champions League è stato merito proprio di Donnarumma con le sue parate miracolose.

Dove risiede dunque la duplice incoerenza?

L’incoerenza societaria risiede nel fatto che se dovesse vendere Donnarumma, andrebbe contro alle premesse improntate su un mercato di solo giovani: non avrebbe senso vendere uno dei giovani giocatori italiani più forti e promettenti se alla base del mercato attuale e quello futuro c’è la necessità di costruire una squadra giovane, anzi il Milan dovrebbe ripartire proprio da lui per la ricostruzione. Invece, se dovesse decidere di tenerlo ancora a Milanello, la dirigenza andrebbe contro la necessità di far cassa: Gigio è l’unico giocatore in rosa con mercato e valutazioni alte e quindi una futura permanenza porterebbe ad un problema di bilancio per il Milan e la necessità di rinnovo contrattuale per il giocatore, che già percepisce 6 milioni netti all’anno e che non vorrà sicuramente vedersi ridotto lo stipendio.

Si può eventualmente trovare un pizzico di coerenza?

Certamente, se Donnarumma venisse venduto all’estero e per una cifra che si aggirerebbe attorno ai 70 milioni di euro. In questo scenario il Milan avrebbe ipoteticamente monetizzato il massimo possibile e scongiurato l’ipotesi di una telenovela per il rinnovo.  A questo punto l’incoerenza sulla squadra giovane diminuirebbe poiché ad un’offerta del genere, nella situazione attuale, è impossibile resistere.

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