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Donnarumma, rinnovo contrattuale: il Milan detta le regole

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Donnarumma di nuovo a confronto con il Milan per il rinnovo contrattuale, i rossoneri vorrebbero chiudere subito ad alcune condizioni

Donnarumma alle prese con il rinnovo contrattuale, un appuntamento che quando si ripete suscita sempre un po’ di tensione, memori di quanto accaduto due anni fa, sempre d’estate. Secondo quanto riportato da Corriere dello sport, Il Milan necessita, in tempi brevi, di chiarire il suo futuro. Il contratto del giocatore scadrà il 30 giugno 2021 ma le ultime voci relative ad una partenza e la questione ingaggio inducono a prendere in mano la situazione.

RIDIMENSIONAMENTO INGAGGIO- Raiola non sarà certo contento e propenso ad accettare un ridimensionamento dell’attuale ingaggio, quei 6 milioni di euro pattuiti 2 anni fa con Fassone e Mirabelli, in disequilibrio totale con il resto della squadra. Una cifra nettamente al di sopra dei nuovi parametri che la nuova proprietà Elliott ha stabilito senza fare eccezioni, ovvero 2,5 milioni di euro.

CESSIONE AL PSG- Sempre secondo il Corriere, la pista che porterebbe al Paris St. Germain appare complicata da seguire fino in fondo. Areola dovrebbe rimanere il titolare e l’addio di Trapp non giustifica un investimento importante, con il Milan intento a realizzare una plusvalenza totale da 50-55 milioni di euro. Secondo di Areola? Neanche a parlarne.

TEMPI STRETTISSIMI- Il Milan vorrebbe chiudere la questione prima dell’inizio del campionato o, al massimo, entro la prima sosta di inizio settembre. Se c’è da affrontare un’emergenza è meglio farlo alle prime battute, piuttosto che a campionato in corso. Con Plizzari ceduto in prestito al Livorno, resterebbe a disposizione il solo Reina, il quale se la caverebbe comunque alla grande, dato lo splendido stato di forma .

IL DESIDERIO DI GIGIO- In tutto questo, la nota positiva rimane il desiderio del ragazzo, ovvero il Milan, casa che lo ha cresciuto e portato al successo. Da qui la speranza di un rinnovo “tranquillo” ma immediato, evitando di andare in scadenza tra un anno, con il conseguente braccio di ferro per le condizioni.

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