Editoriali
Inter-Milan, il dono della sintesi
«Le personalità forti come Bonucci si esaltano sotto pressione», caro Leo allora forse è giunto il momento di dimostrarlo
Tre gol subiti, tre sconfitte consecutive, sette punti da recuperare in classifica dopo otto giornate di campionato. Una situazione delicata e, nei limiti, drammatica quella in cui riversa il Milan di Vincenzo Montella che all’indomani del derby perso si lecca le ferite cercando di trarre quanto di positivo, effettivamente, si è visto in campo.
La buona prestazione di Borini, dirottato esterno basso del 3-5-2; Suso arretrato a centrocampo, maggiormente coinvolto nella manovra di squadra; la voglia di lottare di Cutrone e André Silva, disponibili alla fase di sacrificio al pari di quella offensiva, eppure ieri si è perso e i motivi non possono e non devono essere sottaciuti:
ICARDI SI MARCA – Non basta aver vinto sei scudetti consecutivi, essere il giocatore più pagato della Serie A, capitano del Milan e unico difensore italiano nella lista dei giocatori candidabili al Pallone d’Oro per esimersi dalle responsabilità oggettive emerse in maniera lampante nell’occasione delle due reti su azione di Icardi. Bonucci non l’ha marcato e Icardi, attaccante da 80 gol in due stagioni, l’ha punito come prevedibile.
È infatti proprio la prevedibilità delle reti incassate dal Milan l’aggravante da aggiungere sulle spalle del capitano rossonero reo, come si evidenzia dalle immagini, di aver sottovalutato o (ancora peggio) non aver letto il movimento senza palla del centravanti argentino che dentro l’area di rigore è e resta uno dei migliori goleador dell’era moderna.
«Ci sono personalità che con la pressione si esaltano e Leo è uno di questi, un combattente», queste le parole di Marco Fassone su Bonucci al termine del derby; frasi che sembrano più orientate a tutelare l’investimento fatto che ad esaminare in maniere oggettiva i fatti. Nelle 12 partite disputate sotto pressione dal nuovo capitano milanista Bonucci, quello vero, non si è mai visto. A Milano sembra infatti essere arrivato un giocatore diverso rispetto a quello visto alla Juventus: impreciso, disattento e persino incapace di essere la tanto paventata “arma aggiunta del Milan” in fase di possesso. Bonucci non sposta gli equilibri, non ancora, non così.
È vero, quei due gol il Milan sul campo li ha anche recuperati: l’errore individuale che ha fattualmente regalato i tre punti all’Inter è stato di Ricardo Rodrgriguez che però, nonostante tutto, si è reso protagonista nel complesso di una buona partita e soprattutto non guadagna 6,5 milioni a stagioni per difendere su D’Ambrosio.
Se, come dice Fassone, la pressione esalta le personalità forti allora caro Leo questa sintesi imperfetta è per te. Leggila e fanne buon uso: esaltati, se non per il bene tuo, almeno per quello del Milan.