Editoriali
Dopo Berlusconi parla pure Salvini: il Milan in balìa delle strumentalizzazioni politiche
Dopo Silvio Berlusconi anche Matteo Salvini torna ad usare il Milan per i propri interessi politici. Ora il club sembra il giocattolo di tutti
Il Milan è in balìa delle strumentalizzazioni del dibattito politico in atto in Italia. Dopo le affermazioni di Silvio Berlusconi di ieri che rilanciavano un ritorno del Cavaliere al Milan, è arrivato il turno di Matteo Salvini. Uno storico club sballottato da una parte all’altra come se fosse un giocattolo per prendere voti: questa è la sensazione dei tifosi rossoneri, quelli veri, che sui social hanno mostrato tutto il loro disappunto per le dichiarazioni dei due leader.
IERI – Berlusconi in passato aveva sottolineato come la cessione di Kakà al Real Madrid avesse influito negativamente sul proprio percorso politico. Ieri, a distanza di anni da quell’episodio, il leader ha dichiarato che la vendita del Milan a Yonghong Li la scorsa primavera ha fatto diminuire i voti per FI.
Matteo Salvini ha sfruttato le parole di Berlusconi per esprinere la propria opinione e ribaltare la situazione: «Negli ultimi anni non è che ci abbia portato grandi vittorie e campioni, veramente crede che la cessione del Milan gli abbia fatto perdere voti e ora vuole riguadagnarne facendo dichiarazioni del genere? Se lo pensa davvero sottostima l’intelligenza degli italiani». Sul fatto che il Cavaliere negli ultimi anni abbiamo rovinato il Milan investendo pochi soldi nel mercato e trascurandone la gestione c’è poco da obiettare. Tuttavia queste parole di Salvini si inseriscono nella corsa alla carica di premier. Troppe volte recentemente abbiamo visto alcuni esponenti politici entrare nel merito di situazioni sportive che poco hanno a che fare con la politica italiana. Uno dei pochi aspetti positivi della nuova gestione è proprio la mancanza di conflitti di interessi all’interno del club, aspetto che, al di là degli errori commessi dai dirigenti, è stato molto apprezzato dai milanisti.
Ora serve una risposta chiara e diretta da parte della società rossonera in merito alle strumentalizzazioni degli ultimi giorni da parte di Berlusconi e Salvini. Perché il Milan, prima di tutto, appartiene a quei tifosi che ogni domenica lo seguono senza speculazioni e con grande passione. Senza guadagnarci nulla, per pura fede.