2015
E a centrocampo tutto tace
In questi giorni il mercato del Milan si sta definendo lungo due direttrici: sfoltimento rosa e inserimento d’innesti di qualità ove possibile. Dopo gli addii di Saponara, Torres e le partenze quasi certe di Zaccardo, Agazzi e Albertazzi, il capitolo cessioni può definitivamente considerarsi chiuso. Discorso differente per El Shaarawy, considerato più un’ottima pedina di scambio che un fattore da cui monetizzare. Per sostituire i tanti pseudo partenti, la società ha già tutelato il reparto offensivo con Cerci e Suso e in queste ore è in cerca di un terzino sinistro low cost d’esperienza. Siqueira e Pasqual i nomi più caldi, Santon e Criscito i più suggestivi. Strategie che, condivisibili o meno, danno forma ad un progetto targato Inzaghi-Galliani, in linea con le direttive societarie. E fin qui tutto bene. Ma “cum grano salis”, sorge spontaneo un quesito: “E a centrocampo?”. La compagine rossonera ha dimostrato in più occasioni (Genoa e Sassuolo su tutte) di aver bisogno d innesti di qualità in una mediana zeppa di ruba palloni. Esclusi Montolivo e coattivamente De Jong, i vari Essien, Muntari e Poli sono parsi talvolta non all’altezza, talvolta inconciliabili. E una squadra che punta alla Champions League, deve avere un motore di tutt’altra cilindrata. Nella girandola di nomi che caratterizza ogni mercato, il più plausibile per il centrocampo rossonero è quello di Edgar Barreto, trentunenne in forza al Palermo e in scadenza di contratto. Un nome che non scalda i tifosi né accresce la qualità del reparto. I vari Witsel e Casemiro (secondo i diktat societari) sono fuori budget, Brozovic ha una concorrenza surreale (Arsenal su tutte) e gli altri nomi servono a riempire le pagine dei giornali. Un bilancio degno delle tragicommedie goldoniane, sperando che il lieto fine sia condito dal colpo a sorpresa di Galliani. Una cosa è certa, l’unico reparto che avrebbe bisogno urgentemente di una cura, non è sottoposto nemmeno ad analgesici: a centrocampo tutto tace. Non ci resta che sognare.