2015
ESCLUSIVA: ag. Fifa Vergani: “Con Ibra, il Milan almeno da secondo posto”
L’Agente Fifa ed esperto del mondo Primavera Filippo Vergani si è gentilmente concesso in esclusiva a MilanNews24 per un’intervista, in cui ha trattato diversi temi inerenti al mondo Milan. Eccone il contenuto integrale.
Vista la sua attitudine verso i settori giovanili, qual è il suo giudizio sulla stagione del Milan Primavera, che ha visto terminare la sua corsa alle Final Eight ai quarti per mano del Torino, poi vincitrice del torneo? C’è più rammarico o soddisfazione?
Secondo me entrambe. Il Torino era favorito, considerato il fatto che il Milan aveva un’età media di gran lunga minore rispetto i granata ma c’è ovviamente il rammarico per il modo in cui è avvenuta l’eliminazione, ossia ai calci di rigore. Osservando la partita, il Milan avrebbe potuto gestire meglio il vantaggio ma così non è successo. È stata comunque una stagione meravigliosa per i giovani rossoneri. Ritengo che Brocchi sia un grande Mister con un’idea di gioco ben definita, con un calcio offensivo e per nulla scontato. Christian ha dimostrato inoltre di essere bravo nel formare i ragazzi per il salto in prima squadra, che è l’obiettivo della Primavera.
A proposito di giovani, in Italia si tende a dare poca fiducia nei loro confronti. Perché? Si sente di fare qualche nome, del Milan Primavera ma non solo, adatto ai rossoneri?
È difficile fare dei nomi perché sono ancora ragazzi molto giovani, con un futuro ancora da costruirsi. La loro crescita va monitorata costantemente ed è per questo che bisogna avere pazienza. Un esempio emblematico è costituito da Petagna, che, dopo aver fatto la trafila al Milan ed essersi distinto per qualità e forza fisica, ha faticato molto quest’anno in Serie B con il Vicenza, riuscendo a segnare solo un gol. Se dovessi fare un nome, a mio avviso, di un giocatore già pronto direi Locatelli, centrocampista classe 1998, mix di qualità e quantità che potrebbe fare al caso del Milan. Sono soddisfatto dei nomi che sento accostati al Milan come Soriano e Bertolacci, giovani e italiani. Sebbene sia difficile, punterei su Romagnoli, allenato alla Samp da Mihajlovic.
Capitolo Mastour. Ha da poco compiuto 17 anni, a quando il salto in prima squadra?
Secondo me farà ancora minimo un anno in Primavera. Ha bisogno di giocare con continuità, considerando il fatto che ha saltato gran parte di questa stagione a causa di problemi fisici. Le qualità tecniche sono indiscutibili ma ricordiamo che è un 1998. Non bisogna bruciare le tappe.
Mihajlovic sostituisce Inzaghi: cambierà qualcosa, considerando l’esperienza e la grinta del tecnico serbo oppure dipenderà dal mercato?
L’allenatore, di per sé, indice, a mio parere, solo per il 10/15%. È ovvio che il lavoro di Sinisa verrà favorito dal mercato che verrà fatto per lui. La scelta di Mihajlovic è giusta, sebbene mi abbia sorpreso per vari motivi, in primis il suo passato nerazzurro, che non ha inciso nella decisione finale. Ora il Milan punta su un allenatore grintoso e dalle grandi capacità. Su questo aspetto mi sento di paragonarlo a Conte. Mi aspettavo che i rossoneri scegliessero un tecnico dal profilo più europeo come Montella o Emery.
L’esonero di Inzaghi aumenta il numero di allenatori a libro paga per il Milan: oltre a Superpippo, anche Seedorf e Mihajlovic, da ieri. Allegri è stato esonerato l’anno scorso e quest’anno è arrivato ad un passo dal Triplete con la Juventus. Il problema è l’allenatore o la società?
Dopo Allegri, la società ha deciso di puntare su allenatori che sono stati beniamini dei tifosi come Seedorf e Inzaghi, per calmare gli animi, considerando il budget limitato che è stato adoperato per il mercato. Anche i due tecnici, alla prima in assoluto, hanno peccato di inesperienza però obiettivamente la squadra non era all’altezza degli obiettivi preposti ad inizio stagione. La rosa di quest’anno poteva ambire al 5/6° posto, non di più. Ora vedremo con Mihajlovic, anche se avrà dalla sua un gran mercato.
Il possibile ritorno di Ibra, l’approdo ormai imminente di Jackson Martinez e la trattativa Kondogbia: sarà un grande Milan?
Il primo tassello da posizionare secondo me è Ibra. Nonostante l’età, è un giocatore talmente decisivo che sposta gli equilibri della squadra. A mio avviso, solo con Ibrahimovic, il gap con la Juventus si riduce di molto. Lo svedese non solo segna tanto, ma è in grado di migliorare i compagni in maniera evidente (Boateng e Nocerino ad esempio). Qualora non dovesse arrivare, ma ci fossero Martinez e Kondogbia, il Milan migliorerebbe, ma sarebbe out dalla corsa scudetto, dato che i due giocatori devono ambientarsi nel campionato italiano, cosa che Zlatan conosce alla perfezione. Secondo me la trattativa per lo svedese è molto complessa e andrà molto per le lunghe, ma ci sono ancora chances, dato che il PSG deve fare i conti anche con il Fair Play Finanziario, mentre per il colombiano manca solo l’ufficialità. Su Kondogbia, invece, ritengo che sia un po’ più difficile.