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ESCLUSIVA – CAMPOPIANO: “Galliani obbligato a dimettersi. Mercato 2017? Ecco quanto si investirà”

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La redazione di MilanNews24 ha intervistato in esclusiva Pasquale Campopiano, rinomata penna del Corriere dello Sport e colui il quale, per primo, ha aperto le ‘scatole cinesi’ del Milan. Ecco l’intervista integrale.

È stata una settimana importante perché è arrivata la seconda tranche dei 100 milioni come da accordi prefissati. I tifosi possono stare tranquilli o li attendono spiacevoli sorprese?

La tranquillità assoluta arriverà ovviamente solo a closing raggiunto. Bisogna, dunque, aspettare novembre ma ormai non ci sono più dubbi. Anche gli scettici si stanno ricredendo. I 100 milioni di penale imposti sono una cifra decisamente importante e per questo rassicurante: sarebbe davvero impensabile che i cinesi mettano 100 milioni e poi si tirino indietro ad un passo dal traguardo.

Hai affermato, nei giorni scorsi, che Galliani si dimetterà: qual è la situazione dell’attuale AD?

Galliani è costretto a dimettersi. È un atto formale perché al passaggio di proprietà corrisponde una dimissione dei consiglieri di amministrazione del CdA. Non solo Galliani, discorso identico per Barbara Berlusconi. Mi sento di escludere al 99% che Galliani possa ripresentarsi anche nel nuovo CdA dopo l’avvento dei cinesi. Fassone sta creando un mix di volti e nomi di entrambe le “fazioni”, italiana e cinese. So che è un elemento di discussione tra i tifosi, la gran parte schierata contro Galliani. Per questo motivo, gli ‘anti-Galliani’ potrebbero ricevere notizie positive in tal senso.

Anche Gandini si è dimesso: l’ex direttore organizzativo del Milan si è lasciato sfuggire una battuta su Galliani “Qui però resta Galliani che è uno dei migliori dirigenti in assoluto”. Come va interpretata questa frase?

A mio avviso va limitata al periodo precedente al closing. Sicuramente Gandini si riferiva al periodo considerato transitorio in attesa del passaggio di proprietà. Mi sento davvero di escludere che Galliani possa essere ancora un amministratore delegato del Milan targato cinese. Tra l’altro Fassone rivestirà la doppia carica di direttore generale ed amministratore delegato. L’AD in pectore sta cercando un direttore sportivo, i nomi sono tanti ma entro poche settimane si sapranno i componenti della nuova squadra. Considerando la storia di Galliani, anche qualora gli venisse offerta la possibilità di continuare, difficilmente accetterebbe un ruolo meno operativo.

Gandini alla Roma farà anche lui l’amministratore delegato: pensi che avrebbe fatto comodo al Milan negli anni scorsi? Il ruolo di direttore organizzativo è importante ma presuppone competenze diverse.

Credo che la Roma abbia fatto una scelta azzeccatissima. La dirigenza a stelle e strisce ha puntato su di lui per la sua professionalità, progettualità e per gli ottimi rapporti instaurati con l’UEFA. Al Milan avrebbe fatto comodo negli anni scorsi anche in un ruolo diverso, magari da spalla forte per Galliani. Poi è probabile che, dopo 23 anni di Milan, le motivazioni siano un po’ scemate e si sia guardato attorno. La Roma è un’occasione importante per Gandini e sono sicuro che si destreggerà alla grande.

Torniamo all’argomento Galliani/mercato. Il tuo è stato un giudizio molto severo (4 in pagella) sul calciomercato Milan: non ci si doveva aspettare proprio questo, ossia un mercato transitorio?

Sicuramente lo si sapeva però alcune operazioni mi hanno fatto storcere il naso. Una su tutte quella relativa a Sosa, giocatore di 31 anni pagato 7,5 milioni di euro quando hai un budget totale di 15 milioni. Il capitolo Cosentino non voglio aprirlo perché non rientra nella mia fascia di competenza però andrebbe analizzato con cura. Avrei preso Bentancur però penso ci siano state divergenze tra Galliani e Boca Juniors non solo per l’entrata di scena della Juventus. Penso però che il migliore acquisto sia stato trattenere Bacca. Vero che ha 30 anni, compiuti oggi, ma lo vendi solo a fronte di un’offerta da 40/50 milioni, così come per Romagnoli, altrimenti non ha senso venderli. Invece io avrei venduto De Sciglio a 25/30 milioni e mi sarei sistemato bene la squadra. Mati Fernandez è un colpo voluto da Montella, anche qui bisogna provare l’intercessione di Cosentino nell’affare.

Capitolo Maldini: lo storico ‘3’ rossonero ha dichiarato che non è stato contattato dai cinesi e che non rientrerà in società: bluff o verità?

Penso che la reale motivazione del no di Maldini sia dettata dal ruolo. Albertini, ad esempio, accetterebbe un ruolo alla Gandini, complice le sue competenze in ambito politico. Maldini no, vorrebbe avere un ruolo operativo che non so se la società nuova sia disposta a concedergli. Io mi sento di non escludere l’ipotesi del ritorno di Maldini, vedremo più avanti come si svilupperà la situazione. I tifosi magari si aggrappano alle sue capacità da leader in campo, bisogna vederlo dietro alla scrivania. Certo è che finora nessuno gli ha dato una chance. 

Domanda invece sul mercato che verrà. Si parla di 350 milioni da investire in tre anni: quanti saranno impiegati sul mercato?

Molti infatti non hanno capito che non saranno investiti 350 milioni di euro solo ed esclusivamente per il mercato. I 350 milioni saranno adoperati nell’arco di tre anni per il piano industriale atto a riportare in alto il Milan. Quindi i soldi verranno usati anche per pagare Casa Milan, MilanTV e per tutte le altre esigenze organizzative. Quanto verrà investito nel 2017? Tra gennaio ed estate, penso che i cinesi spenderanno una cifra vicina a 70/80 milioni di euro. Magari alcuni si aspettano di più ma ricordiamo che i cinesi non sono come gli arabi del Manchester City che sborsano 50 milioni al primo giorno di mercato. Prendiamo l’esempio dell’Inter, dopo Candreva ad inizio agosto, gli acquisti di Joao Mario e Gabigol sono stati perfezionati a fine mercato. I cinesi del Milan spenderanno, ma con giudizio.

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