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ESCLUSIVA MN24 – Gene Gnocchi: “Mihajlovic doveva rimanere. Cessione? Inevitabile”

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Comico, scrittore, ex giocatore, cantante conduttore televisivo e grande tifoso rossonero. Gene Gnocchi ha rilasciato un’ampia intervista in esclusiva a MilanNews24 in merito alla situazione burrascosa in casa Milan.

Che voto daresti alla stagione del Milan? Il cambio in panchina non ha dato i frutti sperati…

Non si può dare più di 5, forse il 4,5 è il voto più giusto. Non condivido assolutamente il cambio in panchina, perché Mihajlovic, nei suoi limiti, stava facendo un grande lavoro. Penso che, se fosse stato riconfermato, il Milan sarebbe arrivato almeno sesto. E invece ora deve inseguire il Sassuolo ad una giornata dalla fine. Nulla da togliere a Brocchi, per carità, ma è il tempismo che stona. Mihajlovic, poi, si sa che gioca sulle ripartenze. Allora l’errore di Berlusconi è a monte. 

Se non sarà sesto posto, l’ultima spiaggia si chiama Coppa Italia: è fiducioso?

Sembrerà strano ma sono fiducioso. In partita secca può succedere di tutto. Ovviamente la Juventus è più forte e partirà con i favori del pronostico ma mi aspetto una reazione d’orgoglio da parte dei rossoneri. Chissà che non facciano lo scherzetto ai neo-campioni d’Italia per la quinta volta.

Tra i più deludenti quest’anno non si può non citare Montolivo: come giudica l’accanimento dei tifosi nei suoi confronti?

Riccardo è un buon giocatore, anche forse più che buono. Però non è un regista vecchia maniera, è una mezzala con un buon tiro dalla distanza. Facendolo giocare da regista si perde sia a livello di velocità d’azione che dal punto di vista delle conclusioni dalla distanza. Infatti i centrocampisti rossoneri segnano pochissimo, qualcosa vorrà pur dire. Montolivo fa fatica e sta rendendo al di sotto delle sue possibilità, in un altro contesto e con altri giocatori a fianco verrebbe giudicato in un’altra maniera. I tifosi lo incolpano magari anche perché non sta rendendo ma sono sicuro che non sia l’unico.

Da chi deve ripartire il Milan per competere almeno in Italia?

Sicuramente da giocatori come Bonaventura, Romagnoli in prospettiva, Donnarumma ma anche Bacca. Il colombiano è stato criticato ma è un grandissimo attaccante. Anche lui soffre un po’ il fatto di non avere compagni di livello ma i suoi gol li ha fatti. Non oso immaginare quanti ne avrebbe fatti se avesse avuto il giusto supporto. Loro potrebbero essere le fondamenta, spetta alla società costruire il resto.

Società o imprenditori cinesi: Berlusconi deve vendere? E alla fine venderà?

Se si vuole tornare a grandi livelli ci sono due vie percorribili: tornare ad investire pesantemente o cedere quote societarie. Gli esercizi di bilancio delle ultime annate spostano l’ago della bilancia sulla seconda ipotesi. Oggi è stata concessa l’esclusiva ai cinesi ma la trattativa è ancora all’inizio. Non mi inalbero in questioni tecnico-economiche che non mi competono però mi limito a dire che la vendita, per Berlusconi, rappresenta un piccolo trauma ma per il bene del suo amato Milan lo si deve fare. Dopo Vivendi che ha acquistato Mediaset Premium, ora il Milan potrebbe andare nelle mani dei cinesi. Certo è che 30 anni non si cancellano facilmente.

I tifosi rossoneri però sono spazientiti con Berlusconi e Galliani: chi ha ragione?

La verità, come sempre, sta nel mezzo. La società sta facendo male da qualche anno a questa parte e questo è innegabile. Un piccolo ma grande appunto ai tifosi che forse dimenticano o non hanno vissuto pienamente i grandi successi dell’era Berlusconi. Non a caso e non per sbaglio considerato uno dei presidenti più vincenti all-time. La mente del tifoso è sempre proiettata al dopo, magari anche giustamente perché non si vive di ricordi ma l’accanimento nei confronti di Berlusconi e Galliani secondo me è eccessivo.

Condivide il messaggio apparso nel comunicato ufficiale della Curva Sud in merito al presunto disinteresse della squadra nei confronti dell’Europa League per questioni di sponsor?

La Curva ha le sue idee, magari condivise anche da parti della tifoseria. Io penso che i giocatori scendano in campo con l’idea di vincere anche se i risultati poi non sono granché. Non credo che la società dica ai giocatori di “non giocare” perché è in programma la tournée estiva negli stessi giorni dell’eventuale preliminare. Se non si arriva in Europa League, sarebbe un disastro ed un danno per tutti. Società, tifosi, curva, giocatori. Nessun escluso. 

 

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