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ESCLUSIVA MN24 – Mastalli: “Brocchi? La sua idea di calcio come quella del Barça”

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Alessandro Mastalli, capitano della primavera del Milan, ha rilasciato un’intervista ESCLUSIVA alla redazione di MilanNews24.com. Il centrocampista rossonero ha parlato del Torneo di Viareggio che sta per iniziare, del suo allenatore Cristian Brocchi e tanto altro ancora, ecco le sue dichiarazioni ai nostri microfoni.

 Oggi inizia per voi una nuova avventura, la Viareggio Cup. Confermi che questa competizione ha perso di valore e importanza e che il vostro vero obbiettivo è il campionato?

“La Viareggio Cup è una vetrina importante per noi giovani ed è sicuramente il torneo più importante a livello internazionale della categoria primavera! Noi giochiamo per vincere ma soprattutto per portare in campo il nostro gioco e la nostra mentalità. L’obiettivo rimane sempre quello di vincere ogni competizione a cui partecipiamo. Quest’anno c’è la novità delle sette sostituzioni e questo permetterà a tutti i ragazzi della rosa che hanno giocato di meno di far vedere il loro valore”.

Nel 2014 hai vinto questo torneo, allenato da Filippo Inzaghi, ci puoi raccontare brevemente quell’esperienza fantastica?

“La vittoria del Viareggio di 2 anni fa è stato uno dei momenti più belli della mia esperienza nel settore giovanile. È difficile da raccontare in breve tempo anche perché è stata una settimana piena di emozioni,tensioni e gioie infinite. Di sicuro la giornata della finale me la ricorderò per tutta la mia vita anche perché sono riuscito a segnare il goal del 3-1”.

Per quanto riguarda il campionato invece state vivendo un momento fantastico, secondo a soli due punti dall’Inter capolista. Dove pensi che potreste arrivare? Credete alla vittoria finale?

“La strada è complessa anche se crederci non costa nulla. Giocheremo minuto per minuto in ogni singola partita per poter coronare il sogno di accedere alle finali diretti, che rappresenterebbe il nostro scudetto. Siamo una squadra giovanissima, ma puntiamo in alto e vogliamo sorprendere tutti”.

La tua esperienza a Lugano, allenato da Znedek Zeman, è stata negativa; pochissime presenze e il ritorno al Milan a gennaio. In cosa ti hanno aiutato però questi mesi difficili?

“Si purtroppo non è andata bene e lo so anche io, ma so che mi è servita dal punto di vista umano e per la mia crescita personale. Quindi dalla negatività  di questa esperienza sono riuscito comunque a strappare qualcosa di positivo”.

Dopo aver debuttato a San Siro contro il Torino ti aspettavi più spazio?Pensi di tornare presto in prima squadra?

“Sinceramente ora, come allora, penso solamente a lavorare per me stesso continuando a migliorare. Poi si vedrà, l’importante è allenarsi bene e lavorare duro sempre”.

Si parla molto di Brocchi come possibile erede di Mihajlovic, dal tuo punto di vista che differenze ci sono tra il tuo attuale tecnico e Inzaghi, tuo ex allenatore protagonista del salto in prima squadra dopo la vittoria del Viareggio del 2014?

“Sono due allenatori opposti anche nel modo di preparare la partita. Sono giovani con tanta voglia di imparare e arrivare preparati. Entrambi danno tanti consigli e trasmettono la voglia di tirare fuori il meglio da noi giovani grazie alla loro esperienza calcistica di alto livello. Brocchi in particolare ha una proposta di gioco basata sull’attacco, molto precisa, se mi posso permettere, simile al modello Barcellona. Anche gli allenamenti sono specifici e pertinenti alla proposta di gioco indipendentemente dall’avversario. Sono tre anni che la porta avanti con risultati davvero soddisfacenti in termini di gioco sviluppato e di gol fatti”.

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