Esclusiva MN24, Xavier Jacobelli: "Galliani ha commesso un grosso peccato" - Milan News 24
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2015

Esclusiva MN24, Xavier Jacobelli: “Galliani ha commesso un grosso peccato”

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Giornalista, opinionista ed ex direttore di Calciomercato.com, Xavier Jacobelli ha concesso la sua prestigiosa opinione inerente le vicende rossonere più attuali a MilanNews24, analizzando i punti oscuri della politica milanista degli ultimi anni.

Che idea si è fatto in merito alle parole di Maldini, che giudica necessario affiancare a Galliani una figura di sostegno per la gestione del mercato?

“Bisogna partire dal presupposto che Galliani fa già parte della storia del Milan. L’anno prossimo compirà 30 anni di attività nella dirigenza, ha operato benissimo nel primo decennio ma il peccato originale nel nuovo secolo è stata la cessione di Pirlo, ad oggi ancora senza un sostituto adeguato a centrocampo, come testimoniano anche i tanti cambi di modulo provati da Mihajlovic. Il serbo non può essere messo di continuo sulla graticola a causa della scarsa chiarezza del club. È una brutta tendenza non da Milan, che mai come adesso avrebbe bisogno di nuova linfa, e in questo senso proprio l’esclusione di Maldini (nel frattempo diventato coproprietario del Miami FC, ndr) è stato un altro grave errore”.

Capitolo Mr. Bee: il perpetuo dilatarsi dei tempi per la chiusura del passaggio in società è normale o i tifosi devono seriamente iniziare a preoccuparsi?

Il problema è paradossale per una squadra che ha fatto della comunicazione la chiave di volta del suo successo. Questo fantomatico 48% delle azioni doveva essere ceduto sei mesi fa, anche se i rinvii sono legati alla comprensibile complessità dell’operazione. In ogni caso i tifosi hanno bisogno di capire quando arriverà questo momento. Al tempo di Internet tutto quello che è detto o annunciato rimane per sempre. Il riflesso della questione sul mercato di gennaio è inevitabile. Mi chiedo come possa fare il Milan ad operare a gennaio senza nuove liquidità, dovendo anche considerare il passivo di 90 milioni dell’ultimo esercizio di bilancio.

Quanto influirebbe a suo giudizio il rimpatrio in rossonero di Braida per la risalita tecnica del Milan?

“Intanto ricordo che Van Basten al Milan lo portò Braida. Ma il punto è capire dove si vuole andare. Chi comanda? Berlusconi? Barbara? Galliani? Ecco che allora si spiegano i tanti errori di mercato e i 4 allenatori cambiati in due anni. Per carità, sbagliare si può: anche il Real Madrid ha fatto fuori Ancelotti e adesso si sta mangiando le mani, ma qui manca il progetto. Si è detto ad inizio di questa stagione che bisogna tenere sotto osservazione i migliori Under 23 in circolazione? Bene, Calabria e De Sciglio sono i fiori all’occhiello, però bisogna insistere. E di Donnarumma ne nasce uno ogni 50 anni, il suo modello deve essere Buffon, e qui va elogiato Mihajlovic per averlo gettato nella mischia”.

Terzo posto: raggiungibile? In quale settore, a suo modo di vedere bisognerebbe precipuamente intervenire a gennaio, per provare ad ottenerlo?

“Una prima condizione sono i sei punti da portare a casa contro Verona e Frosinone da qui a Natale. Se il Milan non si aggiudica queste gare può salutare il suo sogno. Sul mercato, se l’obiettivo sono almeno i preliminari di Champions, uno come Witsel va preso per garantirsi il traguardo minimo. Dopodiché il 2016 deve essere l’anno di Balotelli, pubalgia permettendo. In un campionato così equilibrato e con già 5 cambi di capolista in 15 giornate, gettare le armi sarebbe un grave errore. Oltretutto da anni non capitava di assistere a così tanti colpi di scena. Dopo Carpi, Mihajlovic ha parlato di “strana atmosfera” attorno al Milan. Deve essere lasciato in pace, e passo dopo passo può tornare al vertice”.

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