Archivio

ESCLUSIVA – Montagnolo: “Montella maniaco della fase offensiva. Ma il progetto dov’è?”

Pubblicato

su

Manca solo la firma sul contratto biennale da 2.3 milioni di euro all’anno, poi Vincenzo Montella sarà il nuovo allenatore del Milan. Per conoscere meglio l’ex allenatore di Fiorentina e Sampdoria e capire il tipo di gioco che proporrà nella sua avventura a Milanello, la nostra redazione ha contattato in esclusiva Renato Montagnolo, allenatore e blogger specializzato nello studio degli allenatori e nelle analisi dei match, già intervistato per analizzare colui che sembra in candidato principale alla sostituzione di Brocchi: Marco Giampaolo (LEGGI QUI L’INTERVISTA ESCLUSIVA). Ecco le sue parole ai nostri microfoni:

Vincenzo Montella è un allenatore da Milan? Ha l’esperienza e il profilo giusto per guidare un club prestigioso come quello rossonero?

“Il Milan in questo momento storico è un club di medio-alto livello, Montella ha allenato, e bene, per diversi anni la Fiorentina, un club di grande prestigio. Penso che Montella possa guidare i rossoneri, ma c’è bisogno di un progetto a medio termine condiviso tra tecnico e società. Lui è un ottimo allenatore, lavora bene con la squadra e dà una identità ben precisa alle proprie formazioni, ma è sempre il contesto che fa la differenza”.

Che tipo di allenatore è Vincenzo Montella? Come vedremo giocare la squadra del tecnico campano?

“E’ un allenatore che dà molta attenzione alla fase di possesso, gli piace far giocare bene le proprie squadre. E’ fondamentale il modo in cui la palla arriva nell’ultimo terzo di campo agli attaccanti, ha bisogno di giocatori bravi nel corto e nella fase di possesso palla in mezzo al campo ma anche in difesa. Le sue squadre inoltre hanno sempre attuato un pressing molto alto, organizzato e preventivo. Alle squadre di Montella piace recuperare palla alti e spesso dipendono dal talento dei giocatori offensivi, che devono creare e capitalizzare”.

Che tipo di modulo userà al Milan? E’ passato dal 3-5-2 al 4-3-3, si parla di un probabile 4-2-3-1: i numeri contano?

“Nel gioco di Montella il modulo non fa la differenza, è l’interpretazione dei giocatori che conta. Non è un allenatore fedele ad un determinato sistema tattico, è capace di adattarsi alla rosa che avrà a disposizione ma di sicuro la sue idea di calcio rimane, aldilà del modulo”.

Quale tipo di giocatori richiederà Montella alla società?

“Non so i nomi precisi ma sicuramente vorrà giocatori brevilinei e bravi tecnicamente in mezzo al campo. Si parlava di Paredes con Giampaolo, l’argentino sarebbe perfetto anche per Montella. Se Mancini ha chiesto giocatori forti fisicamente, il campano va assolutamente nella direzione opposta. Bisogna vedere anche cosa ha in mente per la fase offensiva, magari vorrà una punta alla Giuseppe Rossi per giocare con il falso nove, anche se per ora è arrivato Lapadula, che è un vero nove”.

Dal punto di vista caratteriale e della personalità, seconde te sarà capace di reggere il confronto con un presidente ingombrante come Berlusconi, nel caso in cui sarà ancora il proprietario del Milan?

“Non lo conosco personalmente ma penso che tutto dipenda da Berlusconi e nella fiducia che avrà in Montella. Se sarà dalla sua parte, come fece con Sacchi, sarà tutto più semplice. Montella inoltre ha carattere forte e non cambia la sua idea di calcio, che tra l’altro è molto simile a quella del presidente”.

Fino a pochissimi giorni fa il prescelto per allenare il Milan sembrava Giampaolo, che differenze ci sono tra lui e Montella? Come giudichi questo cambio improvviso di obbiettivo?

“Giampaolo e Montella sono due allenatori completamente differenti: il primo è un maniaco della fase di non possesso, mentre il secondo lo è della fase di possesso. Entrambi fanno giocare bene le proprie squadre, ma secondo principi di gioco completamente differenti, infatti non capisco la scelta di passare da uno all’altro, dov’è e qual’è il progetto della società?”.

Exit mobile version