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Esclusiva, Virdis: «Gattuso? Concentriamoci sui giocatori. Per puntare in alto occorre rifondare»
Intervistato in esclusiva da Milan News 24, Pietro Paolo Virdis ha parlato della lotta Champions e del futuro dei rossoneri
Intervistato in esclusiva dal nostro Matteo Rivarola, l’indimenticabile ex centravanti del Milan Pietro Paolo Virdis ha così parlato dell’attuale stato di forma dei rossoneri: «L’obiettivo Champions è ancora raggiungibile anche se tra tante difficoltà. Occorre massima concentrazione e non pensare al resto in modo da gestire al meglio la prossima annata».
SU BAKAYOKO – «L’insubordinazione c’è stata, è una questione delicata. L’attrito tra giocatore e allenatore ci può stare, è capitato anche a Gattuso e l’ha raccontato. Io credo però che in questo momento si debba pensare solo al bene del Milan e, considerando anche le tante assenze, utilizzare tutte le risorse che si ha disposizione».
MODULO – «Cutrone e Piatek hanno dimostrato di saper fare bene anche da soli anche se ultimamente mi sembrano in difficoltà. Io ho sempre detto e pensato che il Milan dovesse giocare con due punte ma in questo senso spezzo una lancia nei confronti di Gattuso che ha solo loro in tutta la rosa».
FUTURO ALLENATORE – «Credo che l’allenatore viva dei giocatori che ha, certo qualche allenatore influisce il 10% sulle prestazioni della squadra ma io, e lo dico anche ai tifosi rossoneri, mi concentrerei sul valore dei giocatori più che sul tecnico».
ATTACCO – «Cutrone ha portato avanti un’annata fantastica anche se è stato messo spesso da parte, anche troppo. Piatek quando è arrivato ha dimostrato di non aver sentito “il salto” dal Genoa al Milan facendo molto bene. Da attaccante mi sento di spendere qualche elogio in più proprio per i due attaccanti rossoneri».
CALCIOMERCATO – «Il discorso è legato all’obiettivo. Se vuoi arrivare al quarto posto scegli due-tre giocatori, se invece vuoi alzare l’asticella e puntare al vertice occorre fare una vera e propria rivoluzione».
LEONARDO E MALDINI – «Non mi sento di dar loro delle colpe perché dipendono dalla società ma se devo trovare un appunto da fare è la mancanza di un terzo attaccante nella rosa milanista. Due sono troppo pochi».