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EURO 2020, Ranieri: «Mancini ha mandato in tilt il Belgio»

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Ranieri

Claudio Ranieri, ex allenatore della Sampdoria, fa una disamina dei primi due quarti di finale di Euro 2020: le sue parole

Claudio Ranieri, ex allenatore della Sampdoria, fa il consueto punto su La Gazzetta dello Sportl’impresa dell’Italia, la partita contro il Belgio e il pronostico azzeccato sulla Spagna. Le sue parole.

ITALIA – «Siamo tra le prime quattro d’Europa: giù il cappello di fronte a Roberto Mancini e a questa squadra. È la notte dell’orgoglio e della dignità: per il nostro calcio, spesso ipercritico nei suoi confronti, è un bella soddisfazione e direi anche una rivincita. L’Italia ha compiuto una grande impresa: ha superato il numero uno del mondo-questo dice il ranking Fifa – giocando una partita perfetta. Se noi avessimo interpretato la gara come ha fatto il gruppo di Martinez, chiudendoci e affidandoci alle ripartenze, sarebbero cominciati i processi. Perché la verità è questa: il Belgio si è arroccato per proteggere la difesa, affidandosi nelle ripartenze al genio di De Bruyne.

PRIMO TEMPO- «Il nostro primo tempo è stato spettacolare. Ho visto il miglior calcio in assoluto di quest’Europeo. Ci sono stati momenti di splendore totale, soprattutto quando abbiamo giocato a un tocco, mandando letteralmente in tilt il Belgio nel palleggio. Jorginho è stato gigantesco. Barella è stato la sua spalla perfetta. Bravo anche Verratti, più rapido e essenziale. L’altro totem di questa serata è Spinazzola. È stato uno choc vederlo uscire in barella. Purtroppo l’infortunio si è rivelato una cosa seria e rischia di fermarlo per mesi. Ora toccherà a Emerson, che ha l’occasione di prendersi in semifinale quello che gli è mancato in campionato nell’ultima stagione. È un giocatore di qualità. È il suo momento e deve dare il massimo. Insigne ha segnato un gol spettacolare, da fuoriclasse, ma non si è limitato a questo: ha lavorato con impegno e generosità per la squadra. Bravissimo anche Chiesa, sul pezzo fino all’ultimo. Voglio citare Di Lorenzo perché si è trovato a lottare contro l’avversario più pericoloso, una forza della natura».

RIGORE EVITABILE- «Il rigore era forse evitabile, un rigorino visto che è stata una mezza spintarella. Ci ha fatto soffrire nella ripresa, ma siamo riusciti a gestire gli strappi del Belgio. In difesa la coppia Chiellini Bonucci non ha perso un colpo. E quando il muro è stato superato, ci ha pensato Donnarumma: parata da portiere di dimensione mondiale quella su De Bruyne. Usciamo come giganti da questa partita. Abbiamo interpretato in modo splendido due fasi: quella del gioco e quella della sofferenza».

INSEGNAMENTI – «La gara con l’Austria ci era servita da lezione e a Monaco di Baviera, nei momenti più delicati, siamo rimasti in piedi, aggrappandoci alla forza, all’orgoglio, allo spirito di sacrificio e al senso del collettivo. Abbiamo risposto colpo su colpo. Bravissimo anche Belotti quando è entrato in campo: ha rimediato un colpo al viso, è uscito con la faccia gonfia, ha dato l’anima nei minuti che ha giocato. Il calcio e lo sport sono questo: una scuola di sofferenza. I campioni hanno qualcosa di particolare: il carattere. Il talento da solo non basta. Questa Italia è composta da un gruppo di combattenti raffinati, in grado di produrre un calcio di altissimo livello. Mancini sta realizzando un’impresa straordinaria. L’Italia è una squadra. Chiamiamola Italia Football Club. Abbiamo oscurato il Belgio scendendo sul suo terreno: quello del gioco. Lukaku ha avuto palle sporche, difficili da gestire. Il Belgio è stato pericoloso solo quando De Bruyne cercava di rompere le linee, ma noi siamo stati superiori. Ora si torna a Wembley e abbiamo un avversario che ha avuto problemi con la Svizzera. A questo punto possiamo affrontare anche una nazionale come la Spagna a testa alta. Dobbiamo ringraziare quest’Italia per quello che sta regalando alla nazione dopo mesi terribili. Il calcio sta aiutando il Paese a rialzare la testa: servono anche le gioie dello sport per ripartire».

LA SPAGNA – «Alla fine, per una volta pronostico confermato, ma la Svizzera esce a testa altissima dall’europeo. Con Xhaka squalificato ed Embolo uscito per infortunio a metà primo tempo, più l’espulsione di Freuler a un quarto d’ora dalla fine, non poteva fare di più. La Spagna ha giocato bene nel primo tempo, poi c’è stata la reazione della Svizzera. La squadra di Luis Enrique non è riuscita a dare velocità al palleggio e il gruppo di Petkovic è riuscito a resistere chiudendosi in area. Quando il muro è stato superato, c’è stato un grandissimo Sommer. Nella ripresa e nei supplementari è stato straordinario. Uscire ai rigori fa male, ma Petkovic può essere orgoglioso dei suoi giocatori. Dal dischetto è mancato qualcosa, forse la freddezza o forse la mancanza di convinzione. Sono contento per Luis Enrique: l’uomo e l’allenatore meritano di andare a Wembley. Italia-Spagna è una finale anticipata».

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