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Ex Milan, Gattuso avvisa i rossoneri: «Psg? Squadra ingiocabile»

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L’ex Milan Gennaro Gattuso è il nuovo allenatore dell’Olympique Marsiglia e oggi è stato il giorno della sua presentazione

Gattuso si presenta. L’ex Milan è il nuovo allenatore dell’Olympique Marsiglia e oggi si è presentato in conferenza stampa, avvisando, tra le varie, i rossoneri sulla forza del Psg:

«Vorrei giocare partendo molto basso, voglio una squadra compatta, che sudi la maglia, che giochi proprio da squadra. Quando sbagliamo un passaggio e perdiamo il possesso dobbiamo avere voglia di riconquistarlo subito, non bisogna strillare un compagno. Ora la priorità è ritrovare l’entusiasmo»

SCONFITTA CONTRO IL PSG – «Ho visto la partita e devo dire che il PSG in questo momento è una squadra ingiocabile. Per quello che ho visto mi è piaciuto l’atteggiamento dei quattro difensori e dei centrocampisti. Il punteggio poteva essere più pesante»

4-4-2 Non mi piace parlare dei miei predecessori. Non mi piace avere due linee da 4, non sono un tifoso del 4-4-2. Preferisco il 4-3-3 o il 4-2-3-1. Ho una visione del gioco diversa da Marcelino

STILE GATTUSO – «Le partite si vincono allenandosi durante la settimana. Serve intensità, il calcio moderno ne ha bisogno. Bisogna rompere la linea, avere una squadra veloce… Ho uno staff che mi aiuta molto. Sarà sarà un po’ stressante per i giocatori ma ovviamente avremo rispetto per loro»

COLLEGHI IN LIGUE 1«Non ho parlato con nessuno, è un campionato fisico, imprevedibile e ci sono tante gare»

OBIETTIVO«La parola d’ordine è Europa. Nel mio contratto c’è un’opzione legata all’Europa (qualificazione in Champions, ndr) quindi ho interesse a finire tra le prime 4, altrimenti vado a casa. Dobbiamo concentrarci partita dopo partita e garantire che i tifosi siano felici di venire al Vélodrome»

VELODROME – «Il Vélodrome è uno dei rari esempi di stadio europeo paragonabile a quelli del Sudamerica. C’è davvero un’atmosfera incredibile, trema tutto. Dell’OM ricordo Tapis, Papin, Deschamps, è un club ha una grande storia. Qui c’è molta pressione, ma ho allenato a Napoli e le due città sono un po’ simili»

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