Milan, anche Fassone sul banco degli imputati ma è intoccabile

Nelle ultime ore è trapelata la voce di un possibile ‘esonero’ di Marco Fassone: l’AD, però, non può essere licenziato

In casa Milan la situazione è drammatica. I risultati in campo rispecchiano difficoltà societarie e le ‘fazioni’ presenti nella tifoseria non aiutano. Negli ultimi giorni, anche Fassone e Mirabelli sono finiti sul banco degli imputati, a tal punto che in molti hanno iniziato ad invocarne l’esonero.

FASSONE NON PUO’ ESSERE LICENZIATO – Come riferito da Il Corriere della Sera, l’amministratore delegato, in questo momento, non può essere licenziato. Il motivo è ‘burocratico’ e ufficializzato dallo statuto: l’AD, infatti, deve rimanere nel suo ruolo su espressa e sottoscritta richiesta del Fondo Elliott, il cui prestito di 303 milioni di euro più interessi deve essere saldato entro ottobre 2018. Come si legge sul quotidiano, in Consiglio si è valutato coerente e necessario che il voto di Fassone valesse doppio. In sostanza, l’ex dirigente di Juventus, Napoli e Inter resterà al suo posto almeno fino al momento in cui si estinguerà il debito con il fondo Elliott. E, con ogni probabilità, anche Mirabelli, scelto proprio da Fassone, alla luce dell’esperienza comune all’Inter ma da capo degli osservatori. Il tempo delle rivoluzioni non è assurdo ma, a rigor di logica, troppo anticipatamente invocato.