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Focus MN24: I motivi della scelta di Brocchi

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L’esonero di Sinisa Mihajlovic ha deluso gran parte dei tifosi milanisti, la scelta di Silvio Berlusconi infatti non è piaciuta a molti, soprattutto per i modi e i tempi. L’arrivo di Cristian Brocchi sulla panchina del Milan però pareva ormai inevitabile, per diversi motivi, che analizzeremo qua sotto.

RAPPORTO MIAHJLOVIC – BERLUSCONI – Il primo punto è quello più importante e decisivo per l’esonero di Mihajlovic. Il rapporto tra il tecnico serbo e Berlusconi infatti era ormai logoro da tempo, forse addirittura non si sono mai piaciuti. Le continue stoccate a mezzo stampa tra i due non hanno fatto altro che peggiorare il loro rapporto, incrinato già alla prima giornata di campionato, quando il Milan perse malamente a Firenze con i Viola. Inoltre le battute di Mihajlovic sul patron rossonero non so mai piaciute al diretto interessato, che, insoddisfatto del gioco espresso, non vedeva l’ora di cacciare l’ex interista. Brocchi invece è da tempo il pupillo del presidente per diversi motivi, da tempo si sentivano in privato per parlare di calcio e di Milan in particolare. Di certo il loro rapporto non sarà problematico come quello con il suo predecessore.

RAPPORTO MIHAJLOVIC – GIOCATORI – In tutta onestà va premesso che il rapporto tra Mihajlovic e buona parte dello spogliatoio era ottimo. Buona parte però non significa il 100 %, infatti il tecnico serbo si era creato qualche nemico all’interno del gruppo. Il nome più gettonato è quello di Jeremy Menez, quasi un separato in casa, ma anche i vari Zapata, De Sciglio, Boateng, Mauri e Diego Lopez non andavano d’amore e d’accordo con l’ormai ex allenatore rossonero. Con Brocchi pare invece che si sia creato un ottimo clima, complice anche il carattere (simile a quello di Ancelotti) dell’ex numero 32 rossonero. A testimonianza di ciò ci sono le parole di Mario Balotelli, rimasto notevolmente impressionato dall’approccio del nuovo tecnico, e gli abbracci con Carlos Bacca nel pre e post Sampdoria – Milan.

L’ESONERO ERA QUESTIONE DI TEMPO – Va detto che aldilà delle dichiarazioni di facciata il futuro di Sinisa Mihajlovic era segnato da tempo. Per l’esonero sarebbe stata una questione di tempo, anzi Silvio Berlusconi avrebbe voluto esonerare il serbo da tempo, ma l’opera di mediazione di Galliani avrebbe rallentato il tutto. Si pensava che sarebbe accaduto a fine stagione, ma la situazione per il presidente era diventata ormai insopportabile. Brocchi inoltre è l’uomo giusto per ripartire, perché, anche se solo per 6 partite, è meglio di un allenatore già virtualmente esonerato e in lite continua con i vertici massimi.

BROCCHI E’ UNA PROVA PER IL PROSSIMO CAMPIONATO – Sarà difficile giudicare Cristian Brocchi da qui alla fine della stagione, ma andrà fatto. Perché il futuro è ancora tutto da scrivere, per Brocchi invece da guadagnare. Il suo contratto infatti scadrà a giugno e la sua conferma è tutt’altro che scontata, questi mesi saranno una sorta di prova, anche se il nuovo tecnico rossonero ha sempre dichiarato di non sentire la pressione. In ogni caso se dovesse fallire non sarà un dramma, perché tornerebbe ad allenare la Primavera, mentre il Milan tornerà a cercare l’allenatore del futuro, che in qualsiasi casa non sarebbe stato Sinisa Mihajlovic.

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