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Gabbia, incontro con gli studenti del liceo Pantani: «Cercate la felicità»

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Il difensore del Milan Matteo Gabbia ha incontrato questa mattina gli studenti del Liceo Pantani di Busto Arsizio

Ritorno a scuola per Matteo Gabbia. Il difensore classe ’99 ha incontrato questa mattina in videochiamata gli studenti del Liceo Pantani di Busto Arsizio, istituto dove il giocatore è cresciuto. Ecco alcune delle sue parole agli studenti.

«Non c’è mai stata un’età per rendermi conto di poter diventare un calciatore professionista. Ci ho sempre messo tanta passione e costanza. Anche oggi che sono arrivato ad alti livelli e mi sono tolto alcuni dei sogni che avevo da bambino, penso sia ancora importante e fondamentale mantenere questo punto di vista, nel mio lavoro come nella vita. Esordio? È successo tutto talmente in fretta che non ho avuto la possibilità di pensare. Mi sono spogliato e sono entrato in campo a fare il mio lavoro. Piuttosto, ho realizzato a fine partita, quando l’adrenalina è scesa. Lì ho capito che avevo realizzato il mio sogno. Il calcio mi ha cambiato la vita, ma ci vuole poco per non riuscire a gestire questa fortuna. Ibra? Arriva un’ora e mezza prima al campo e se ne va un’ora e mezza dopo l’allenamento. Se lo fa lui a 39 anni, dopo tutti i successi che ha ottenuto, perché non posso farlo io a 20? In questo senso Zlatan è un esempio. Dà sempre il massimo per ottenere il meglio. Principalmente ci fa capire che dietro ogni successo c’è sempre un duro lavoro. Infortunio? Mi sono messo a piangere perché pensavo di essermi rotto il legamento crociato del ginocchio. In quel momento ero molto agitato e preoccupato, anche perché avevo molto male. Poi, per fortuna, le cose si sono risolte per il meglio e dopo due mesi sono di nuovo pronto a scendere in campo. Anche nei momenti difficili cercate sempre la felicità, abbinandola a sacrificio e fatica». 

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