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Filippo Galli: «Sconfitta con la Fiorentina ha mostrato passi indietro giganteschi ma non è solo colpa di Fonseca. Fascia di capitano? Al Milan non vedo un vero e proprio leader, sul rinnovo di Calabria dico questo» – ESCLUSIVA

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Filippo Galli, ex difensore del Milan, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni analizzando il momento dei rossoneri

Filippo Galli, ex difensore del Milan, si è concesso in esclusiva ai nostri microfoni. Ecco la sua analisi sul momento dei rossoneri guidati da Paulo Fonseca dopo la sconfitta contro la Fiorentina e in vista del proseguo di stagione:

Il Milan arriva dalla sconfitta contro la Fiorentina prima della sosta: qual è il suo giudizio sulla sfida e sul momento dei rossoneri?

«La partita contro la Fiorentina è sembrata un pò come il gioco dell’oca, entri nella casella che ti dice di tornare all partenza. Abbiamo fatto passi indietro giganteschi rispetto al derby e ad altre partite giocate positivamente compresa quella persa col Bayer Leverkusen. Siamo tornati a commettere errori un po’ di attitudine e un po’ come se le conoscenze non abbiano attecchito, non fossero un bagaglio acquisito da parte dei giocatori. Una partita che abbiamo meritato di perdere nonostante i numeri dicano qualcosa di diverso».

Gran parte delle colpe per la situazione dei rossoneri vengono date a Paulo Fonseca: è d’accordo o pensa che vadano equamente divise con il gruppo squadra?

«Sbagliato dare le colpe solo a Fonseca. Sicuramente essendo la guida tecnica ha delle responsabilità ma credo che anche i giocatori debbano assumersi le proprie, rispetto a quanto accaduto sul campo. Prima a Roma con la Lazio, il cooling break, poi questa storia dei rigori. Prima o poi qualcuno ci spiegherà davvero come è andata. Alla fine non sappiamo come è andata e le dinamiche reali. Se il rigorista era Pulisic perché non ha calciato lui? Theo Hernandez prima e Abraham poi hanno calciato il rigore. Ovviamente sono cose che non possono accadere ma che non dipendono esclusivamente dall’allenatore. Sono i giocatori che in primis mancano di rispetto ad un compagno. Da parte sua Pulisic avrebbe dovuto prendere il pallone e calciare. Perché poi, sostituito chiede al Mister: Why? (perché). La domanda era per la sostituzione o per l’episodio del rigore? Non lo so perché noi a volte tendiamo a dare interpretazioni di fatti che non conosciamo fino in fondo».

Il tifoso è in confusione: cosa sente di dirle?

«Normale che il tifoso veda confusione, non c’è chiarezza. Poi il risultato acuisce tutto: sottolinea mancanze di rispetto e questa incapacità di essere squadra. Abbiamo subito dei gol concedendo situazioni di gioco impensabili per un difensore, mi riferisco al secondo gol».

Capitolo allenatore: per l’eventuale post Fonseca si è fatto il nome di Massimiliano Allegri. Pensa che sia una pista veritiera e soprattutto crede che queste voci facciano realmente bene all’ambiente?

«Le voci continue sul cambio di allenatore non fanno ovviamente bene all’ambiente però questo dipende dal mondo della comunicazione, quando le cose non vanno bene è l’allenatore che finisce nel mirino. Sostituire una persona e più facile che cambiare qualche giocatore. Non so se le voci su Allegri sono vere e neanche mi interessa saperlo. Continueremo a sentire voci su altri allenatori fino a quando il Milan non troverà continuità di risultati e di campo».

Ha fatto discutere la questione relativa alla fascia di capitano: per lei chi dovrebbe essere il designato ad indossarla nell’attuale rosa del Milan?

«Di solito al Milan il capitano era quello con più militanza nel club, almeno ai tempi nostri era così. Quando mancava Baresi c’era Tassotti, poi c’ero io e poi Maldini. Seguendo lo stesso principio non so ora se Theo Hernandez è quello con più militanza nel Milan però poi se un calciatore ha il carisma e la personalità per essere capitano, riconosciuta da squadra e tecnico, allora è giusto che sia lui il capitano. Ad oggi non mi sembra di vedere nessuno che si elevi da questo punto di vista sopra tutti, se devo essere sincero».

Theo Hernandez è impegnato anche nella discussione per il rinnovo del contratto. Come pensi che andrà a finire la vicenda?

«Sul rinnovo di Theo Hernandez non ho particolari sensazioni, ci sarà il solito tira e molla, le solite trattative tra società ed entourage del giocatore fino ad arrivare ad un accordo o ad un addio di comune accordo. Nel caso si separeranno le strade, il Milan rimane il Milan e se uno vuole restare resta anche a determinate condizioni. Sbaglierò, ma la penso ancora così. Credo che Theo sia uno dei giocatori più forti del Milan però è indubbio che oggi non riesce ad esprimersi con continuità. Per me deve lavorare su questo, diventare un giocatore continuo. Con Leao sono fattori decisivi della squadra rossonera quando sono in palla».

Anche Calabria è alle prese con la questione contrattuale: le tue sensazioni in merito?

«Calabria è un calciatore cresciuto nel settore giovanile ma dipende da come si sente lui rispetto alla fiducia della società e dell’allenatore. Nello specifico quindi non posso rispondere ma credo che molto dipenderà da questa situazione».

Il Milan nel mercato estivo ha acquistato Emerson Royal: come giudica l’impatto del brasiliano e in cosa dovrebbe migliorare?

«Emerson Royal è stato un investimento importante della società ma fino a questo momento ha risposto in maniera alterna e quindi è un calciatore che deve essere più applicato e mostrare attenzione per tutti i 90 minuti perché indossare poi la maglia del Milan è sempre una grande responsabilità. Io credo che lui e Calabria oggi abbiano la stessa cifra tecnica».

Capitolo Serie A: quali sono le squadre favorite alla vittoria finale?

«L’Inter ovviamente vista la squadra che ha. Il Napoli che ha saputo sfruttare l’arrivo di Conte che sappiamo quanto riesca a tirare fuori il meglio dai propri calciatori. E poi c’è questa Juventus che con Thiago Motta sta dimostrando di essere una squadra da monitorare e da tenere a bada».

Infine una domanda sulla Nazionale: hai notato progressi nelle ultime uscite post Europeo?

«La Nazionale sembra in crescita, pare che Spalletti abbia ritrovato almeno in parte la strada maestra e quindi ci aspettiamo che in queste due partite non proibitive si riesca ad ottenere il risultato pieno che senza dubbio alla portata degli Azzurri».

SI RINGRAZIA FILIPPO GALLI PER LA CORTESIA DIMOSTRATA IN QUESTA INTERVISTA

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