Galliani: “O arriva Romagnoli o restiamo così. Mihajlovic mi ricorda…”

Alla vigilia del suo settantunesimo compleanno (che ricorre oggi), l’ad del Milan Adriano Galliani ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha battuto diversi temi, dal sogno di diventare presidente del Monza, alle dimissioni presentate qualche anno fa e poi respinte da Silvio Berlusconi, passando da un pensiero per l’altro ad, Barbara, anche lei nata il 30 luglio, a cui Galliani ha rivolto dolci parole per il suo futuro: “Le auguro di realizzare tutti i suoi sogni”. Fra i passaggi salienti c’è quindi il chiarimento del rapporto con la leggenda rossonera Paolo Maldini: “È la leggenda del Milan, non c’è problema o preclusione nei suoi confronti. Ha rifiutato la direzione del settore giovanile”. Sulla nuova guida tecnica Mihajlovic, agli antipodi rispetto agli allenatori della storia recente del Milan: “È un segnale di discontinuità col passato, ha le caratteristiche giuste e mi ricorda Capello“.

Incursione obbligata sul mercato e i nomi caldi: “Ibrahimovic è sotto contratto col PSG, non c’è altro da dire. Romagnoli dipende dalla Roma, se non lo vogliono vendere non lo vendono e se non arriva lui rimaniamo così”. Sulle ambizioni tricolori: “Possiamo competere con le altre per i primi tre posti, abbiamo cambiato molto da allenatore a modulo a giocatori”. E sulla vicenda J. Martinez: “A un passo dal prenderlo, ha scelto l’Atletico Madrid. Meglio così, abbiamo preso un grande giocatore come Bacca“.

Il dirigente rossonero ha quindi concluso illustrando la persona di Silvio Berlusconi attraverso i traguardi conseguiti da leader del Milan: “Sono in sintonia con lui dal novembre del 1979, è infinitamente migliore di come viene descritto dalla stampa. Sarà difficile fare otto finali di Champions in 18 anni come è accaduto al Milan di Berlusconi. E sarà impossibile per qualunque squadra italiana”.