HANNO DETTO
Gandini apre le porte al Milan: «È la mia casa, se mi chiedessero di tornare…»
Umberto Gandini si è raccontato ai microfoni di Radio Serie A ricordando tra le varie il suo passato al Milan
Le parole di Umberto Gandini raccontatosi ai microfoni di Radio Serie A ricordando tra le varie il suo passato al Milan:
MILAN – «La vita al Milan è stata a dir poco straordinaria. Se mi chiedessero di tornare al Milan ci penserei seriamente. Si sicuramente si. 23 anni non si dimenticano, la squadra é stata la mia casa e la mia famiglia. A livello sportivo é stata una cavalcata ineguagliabile, irraggiungibile»
FORMAZIONE IDEALE – «La mia formazione ideale? Dida in porta, difesa con Cafu, Baresi, Costacurta, Maldini. Poi Seedorf, Pirlo, Gattuso a centrocampo, Kakà trequartista e in attacco Shevcenko e Inzaghi. La formazione a cui rimango più legato é quella della finale di Istanbul, il Milan del 2005 era la squadra più forte in assoluto»
KAKA‘ – «Kakà è stato in assoluto il giocatore che mi ha colpito di più, nella fantasia e nella storia»
PARTITA INDIMENTICABILE – «Il momento più indimenticabile che ho vissuto al Milan é stato la prima finale di Champions vinta. Il famoso Milan-Barcellona vinto 4-0 nel ’94 ad Atene. É la città santa per i milanisti»
RETROSCENA BECKHAM – «Ero spesso nel cuore delle trattative, la più personale é stata il trasferimento di David Beckham. É stato un lungo corteggiamento fino a quando siamo riusciti a portarlo al Milan. Voleva tornare per finire la sua carriera ma Galliani decise che non fosse il caso e David andò a Parigi»
DIRIGENTE MIGLIORE – «Penso che il miglior dirigente italiano, oltre Adriano Galliani, sia Beppe Marotta. Direi che oggi può fregiarsi del titolo. L’Inter di oggi é più avanti ed é il club che lavora meglio»