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Gandini sull’Uefa: «Al Milan toccherà la stessa sorte di Inter e Roma»

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Un capitolo, quello tra Milan e Uefa, che è terminato solo apparentemente: Umberto Gandini spiega che futuro attende i rossoneri

Dopo la sentenza definitiva dell’Uefa riguardante i provvedimenti presi nei confronti del Milan per il mancato rispetto delle norme del FPF, il capitolo può considerarsi tutt’altro che chiuso. Per il club rossonero infatti questo costituisce solo l’inizio di un lungo percorso, nel quale andranno rispettati attentamente i rigidi paletti imposti dall’organo europeo. Umberto Gandini, ex dirigente del Milan e della Roma, a margine del premio Manager dell’Anno a Milano, ha così commentato le norme del FPF e il destino del Diavolo:

«Il FFP? Una delle principali efficienze post introduzione è stata quella di annullare i debiti insoluti. Tante società non rispettavano le scadenze di pagamento e questo generava confusione dal punto di vista finanziario. Gli effetti distorsivi sono quelli di una cristallizzazione della competizione. È un concetto che non può essere regolato su carta. Se abbiamo 7-10 club al mondo che fatturano oltre 600 milioni, questi poi non si possono limitare come è stato fatto. Poter permettere iniezioni di capitali, magari coprendo i debiti a stagione conclusa, potrebbe permettere ai club di viaggiare con più serenità. Roma e Inter sono riuscite con lacrime e sangue ad uscire da certe restrizioni, ora temo che al Milan con il suo 352 di costo tocchi la stessa sorte. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Gazidis in rossonero dovrà ridurre i costi, far crescere i ricavi, rientrando nei parametri del -30 milioni. Sogno Leicester? Ci sarà sempre, ma con gli anni sempre meno club potranno permettersi di competere realmente per un Champions. La UEFA dovrà essere brava a privilegiare un sistema il più possibile controllato»

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