2014

Ganz a Milannews24: “Pazzini e Torres devono giocare insieme. Mio figlio? Ha ricevuto i complimenti da Ibra”

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Intervistato in esclusiva da Milannews24.com,  Maurizio Ganz, uno dei protagonisti indiscussi del 16esimo scudetto del Milan targato Zaccheroni, decisivo con alcuni suoi gol di pregevole fattura. Svariati i temi affrontati con l’ex attaccante rossonero, dal confronto tra Sampdoria e Milan in programma domani sera (un ex di entrambe le squadre il grande Maurizio), al momento attuale del Milan, al derby con l’Inter, arrivando al figlio Simone.

Maurizio, siamo alla vigilia di Sampdoria-Milan, da ex blucerchiato e da ex rossonero qual è il suo parere in vista del confronto di domani sera?

“Sicuramente due squadre che stanno vivendo dei momenti totalmente differenti, il Milan fa fatica non solo adesso ma ormai da anni, è una squadra in cui molti meccanismi devono tornare a funzionare, le ultime prestazioni hanno influito ancor di più sul morale. La Sampdoria è in uno splendido momento di forma, in piena vista Champions anche se altre squadre come il Napoli, la Lazio stanno recuperando dalle difficoltà d’inizio campionato e anche insieme al Milan tutte queste squadre danno vita ad una lotta interessante per il terzo posto”.

Come sta vivendo la crisi del Milan, di una squadra con una difesa perforata, un centrocampo con molte carenze e un attacco sterile e quali soluzioni per uscirne?

“Tutte le squadre che vincono hanno in un reparto specifico il loro principale punto di forza: la difesa. Quando dietro le cose vanno per il verso giusto e prendi pochi gol solitamente vinci e il Milan deve iniziare soprattutto dalla difesa che è il reparto più importante a correggere certi errori, per poi passare al centrocampo e all’attacco”.

Restando sulla difesa, lei vinse uno scudetto all’epoca con Zaccheroni che allora utilizzava una difesa a 3, un centrocampo in pieno equilibrio e un trequartista dietro le due punte alternato ad un tridente offensivo. Quel modulo rivelatosi poi vincente, data l’incredibile rimonta sulla Lazio, è oggi riproponibile in questo Milan di Inzaghi?

“I tempi sono diversi, sono anni che il Milan non va e non vince qualcosa di importante come uno scudetto. L’esperimento della difesa a 3 funziona quando hai un modulo ben collaudato, i reparti tra di loro usufruiscono di buoni canali di collegamento e soprattutto sai che i 3 difensori ti danno la sicurezza giusta per incassare meno gol possibili. Al Milan ogni cosa va affrontata gradualmente, partire dunque analizzando i problemi in difesa, per poi passare ad analizzare i problemi che riguardano il centrocampo e l’attacco, altro reparto che può risollevarsi”.

Proprio l’attacco rossonero, come giudica Torres e Pazzini, due uomini di area di rigore come lei?

“Mi piacerebbe vedere entrambi in attacco e con 3 attaccanti schierati là davanti Pazzini può trovare la sua collocazione ideale e ritrovare quella dimensione di giocatore che lo ha sempre contraddistinto. Inzaghi sta facendo un buon lavoro e un reparto come quello offensivo lui sa gestirlo molto bene al punto da conferire la giusta collocazione anche a Torres, finora parecchio discusso ma ancora in grado di dare un contributo importante al Milan. Due giocatori come Torres e Pazzini possono trovare un grande affiatamento e quindi essere compatibili, vederli giocare insieme sarebbe per me un grande piacere aldilà di eventuali polemiche su una loro eventuale incompatibilità”.

Dopo la partita con la Sampdoria ci sarà la sosta per la Nazionale e successivamente il derby contro l’Inter. Quale umore per uno che ha giocato in entrambe le sponde di Milano?

“La settimana più bella che un giocatore possa vivere quella del derby. Hai addosso l’attenzione dei media, dei tifosi, di una intera città calda come è Milano. Io l’ho vissuta intensamente da una parte e dall’altra segnando gol con tutte e due le maglie e andando in rete anche nel derby. Milan e Inter devono vivere quella settimana come hanno sempre fatto, pensando però partita dopo partita”.

Per concludere, suo figlio Simone è un attaccante come lei. A quale giocatore del Milan del passato lo può paragonare e a quale giocatore del presente?

“Beh, bella domanda. Non c’è un giocatore preciso a cui riesco a paragonarlo perchè i tempi sono diversi, lui stesso non si paragona a nessuno in particolare bensì si paragona e si ispira a sè stesso. Un ragazzo e un giocatore che matura sempre più Simone, al Como sta facendo molto bene, buone prestazioni per un attaccante come lui che sa tornare in difesa quando necessario e al contempo sa fare molto bene anche la sua fase offensiva di competenza. Spero che al Como in Lega Pro continui bene questa sua avventura e che possa centrare la promozione dalla Lega Pro alla Serie B. Magari se penso al suo esordio in Champions col Milan, quando giocò i minuti finali al posto di Robinho, gli è rimasto dentro quel momento quando giocò al fianco di Ibrahimovic. Ibrahimovic semmai può essere lui il suo modello di paragone come uomo, perchè come giocatore Simone ha caratteristiche diverse e non potrà mai dimenticare le congratulazioni di Ibra verso di lui alla fine di quella partita”.

 

 

 

 

 

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