Editoriali
Sì, questo Gattuso assomiglia ad Antonio Conte
Andiamo a vedere in cosa si assomigliano Gennaro Gattuso ed Antonio Conte. Il Milan forse ha già l’allenatore giusto in casa
Il paragone, seppur un po’ esagerato, è più che calzante. Gennaro Gattuso, per come ha riorganizzato la squadra lasciata da Vincenzo Montella, ricorda in parte Antonio Conte all’epoca del primo anno alla Juventus. Andiamo a scoprire cosa accomuna i due carismatici tecnici.
CARATTERE – La prima analogia che viene in mente riguarda l’applicazione e la dedizione al lavoro. Entrambi pretendono impegno e spirito di sacrificio sul campo: il risultato è l’alto rendimento anche da parte di giocatori solitamente non propensi a fare gioco di squadra. Nel Milan abbiamo assistito alla metamorfosi di Leonardo Bonucci, passato da stella della squadra a capitano pronto a sacrificarsi e a quella di Hakan Calhanoglu, oggetto misterioso con Montella divenuto ora titolare fisso.
GRINTA – Ringhio, come del resto Conte, in campo non era di certo un centrocampista tecnicamente perfetto. Ha saputo ritagliarsi uno spazio importantissimo al Milan e in Nazionale grazie alla grinta e alla corsa sul rettangolo di gioco. I due allenatori sembrano trasmettere gli stessi valori ai propri giocatori: non conta il numero sulle spalle, che tu sia un dieci o un otto…devi correre.
GRUPPO – Mister Gattuso è riuscito a compattare un gruppo totalmente sfaldato dalla gestione dell’Aeroplanino. Così come Antonio Conte al primo anno alla Juve, anche l’allenatore milanista ha ridato motivazioni a giocatori che avevano perso l’autostima. Si pensi a Calhanoglu, Kessie e Calabria, solo per fare degli esempi. Rimane una forte differenza ancora tra i due carismatici tecnici: l’ex juventino ha già diversi trofei in bacheca. Caro Rino, la sala trofei di Casa Milan non aspetta che te.