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GATTUSO: “Berlusconi era il mio doping: il Milan era una macchina perfetta. Se vuole può fare il mio vice a Pisa”

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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Rino Gattuso così sul suo rapporto con il presidente Berlusconi:

“Il primo ricordo che ho di Silvio Berlusconi? I rimproveri per il look, mi rompeva sempre le scatole per la barba. Ma abbiamo avuto sempre un bellissimo rapporto. Berlusconi era il mio doping. Arrivava a Milanello, ci radunava e ci dava una carica incredibile. Non dimenticherò mai il suo discorso prima della finale di Manchester contro la Juventus. Berlusconi ha un carisma incredibile, ti comunicava con le parole ma anche con il modo in cui le pronunciava. C’era un Berlusconi che si interessava a noi, che sapeva tutto e io non ho mai capito chi lo relazionasse. Se avevo un problema, lui arrivava a Milanello e mi chiedeva se l’avessi risolto. E io restavo a bocca aperta. A me piace guardare la gente negli occhi, ma con lui a volte abbassavo lo sguardo”.

E ancora:

“Quel Milan era una macchina perfetta. Un po’ azienda, un po’ famiglia: tutti per uno, uno per tutti, ma anche un progetto illuminato. Berlusconi sceglieva gli uomini, non solo i calciatori: questo fa la differenza. Cosa mi ha insegnato? Che unendo il cervello e la forza di volontà si ottengono risultati incredibili. Quando parlavamo delle sue giornate io quasi non ci credevo: erano infinite e venivano vissute con l’acceleratore a palla. L’ho sentito l’ultima volta cinque mesi fa. Non mi direbbe mai ‘chi te l’ha fatto fare’. Anzi, tiferebbe per me: ‘Se credi in questa avventura, combatti con tutto te stesso’. E io la penso come lui. E comunque ho un’idea. Se vuole, Berlusconi può venire al Pisa a fare il mio vice. Mi aiuterebbe sul campo e poi sarebbe un grande motivatore nello spogliatoio. Se capisce di calcio? Non è uno sprovveduto, ne capisce abbastanza. Regalo? La salute, gli basta quello. Al resto ci pensa lui”.

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