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Gattuso boccia gli attaccanti e si assume la responsabilità della sconfitta
Gennaro Gattuso si assume le responsabilità della sconfitta contro il Benevento e analizza il match dal punto di vista tattico
La pessima figura fatta dal Milan contro il Benevento ha fatto arrabbiare molto Gennaro Gattuso che per tutti i novanta minuti è apparso indemoniato ben oltre l’area tecnica riservata agli allenatori. Urla e rimproveri per tutta la squadra e delusione per l’ennesimo passo falso.
Intervistato da Premium Sport, Ringhio ha commentato il match di questa sera: «Si tocca con mano che la squadra è in grande involuzione e senz’anima, quando si gioca senza di quella si fanno figuracce. Il capo della baracca sono io, le scusanti e gli alibi ci possono stare ma bisogna cambiare registro perché quando si gioca con una squadra che esprime un buon calcio come il Benevento non possiamo giocare senza ardore e senz’anima. Possiamo giocare con due o tre attaccanti, ma se non si fanno le cose con voglia non si va da nessuna parte, non abbiamo la voglia di far male e c’è la sensazione di fare il solletico agli avversari. Bisogna chiedere scusa ai tifosi, queste figuracce con una maglia storica come questa non si possono fare».
Sugli attaccanti: «I movimenti tante volte non vengono fatti bene, gli attaccanti sono finiti qualche volta in fuorigioco, con le due punte mai uno che veniva incontro e uno che allungava la squadra, abbiamo anche poca presenza in area. Abbiamo attaccanti giovani e giocano con tanta tensione perché non trovano il gol. Non posso parlare solo di cattiveria, è anche anima, teniamo il campo bene ma manca qualcosa, si potrebbe fare qualcosa di più e cercare di essere uniti. Tante volte diamo la sensazione di non essere squadra».
Sulla corsa all’Europa League: «Da parte mia c’è grande amarezza, sono tre giorni che rompo le scatole ai ragazzi perché il Benevento ti mette in grande difficoltà, adesso è facile stare lì con le facce tristi, bisogna pensarci prima e il primo responsabile sono io perché faccio delle scelte e dobbiamo migliorare subito, dobbiamo giocarci l’Europa con grande serietà e questo oggi non si è visto il senso di appartenenza che avevo visto negli ultimi mesi».