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Gattuso: «Domani ci vuole l’elmetto. Romagnoli? Così deve essere un capitano»
Gattuso in conferenza stampa alla vigilia di Atalanta-Milan ha così parlato dell’atteggiamento che i rossoneri devono avere
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato tra Milan e Atalanta, Gennaro Gattuso ha così commentato i giorni di preparazione a Milanello: «Domani ci vuole l’elmetto, giochiamo con una squadra che gioca un calcio fisicamente incredibile a cui abbinano anche grande qualità. La visita a Milanello di Pirlo, Oddo e Ambrosini è stata una sorpresa molto importante perché erano giocatori che facevano spogliatoio. I ragazzi erano felici. Abbiamo il nostro metodo per affrontare la gara di domani ma l’importante è farsi trovare pronti tenendo botta facendo molto bene entrambe le fasi».
Sulla media età molto bassa: «Queste partite devono portare esperienza, i ragazzi sono giovani ma giocando in determinate situazioni maturano e matureranno in fretta. Domani giocheremo conto una squadra difficile e per crescere si deve passare da questo tipo di partite. La crescita di Calabria e Rodriguez? Sono stati bravi loro, noi proponiamo e loro hanno sempre mostrato grande voglia di migliorarsi. La cosa importante per me è che tutti i giocatori stiano sul pezzo anche nei momenti negativi».
Differenze con l’Atalanta: «Loro giocano un calcio originale, quasi unico al mondo. Noi siamo una squadra che sa giocare bene tecnicamente che sa soffrire. Il campionato ancora è lungo, domani ci giochiamo una partita fondamentale ma occorre affrontarla con grande serenità».
Su Piatek: «Mi aspettavo che sapesse fare gol. Lui non è uno di tante parole, ciò che gli ho sentito dire più spesso è “gol”. La sensazione che mi da in allenamento è che voglia sempre giocare, con Zapata si assomigliano molto. Noi ci teniamo il nostro ma dobbiamo tenere d’occhio anche la punta avversaria perché è un attaccante molto forte».
Su Romagnoli: «E’ un capitano molto giovane, sta crescendo molto anche in quel senso. Si fa rispettare, quando parla dimostra sempre grandissima coerenza e deve continuare su questa strada qua. Per essere capitano non basta avere una fascia al braccio ma anche l’atteggiamento giusto e lui ce l’ha».
Sulla concorrenza per il quarto posto: «Non ci sono partite abbordabili o facili. Anche se si chiamano Empoli e Sassuolo, si devono giocare al massimo. Non esistono gare già vinte sulla carta. Noi cerchiamo sempre di partire forte, stiamo provando ultimamente a fare qualcosa di nuova. A livello fisico stiamo molto bene».
Sul segnale che si lancerebbe vincendo: «Mancano ancora 15 partite e la strada è ancora lunga. E’ normale che se dovessimo vincere a Bergamo sarebbe qualcosa di importante a livello mentale per noi. Loro sui colpi di testa hanno fatto 9 gol mentre noi solo uno, a livello fisico c’è un po’ di disparità».
Sul lavoro di Gasperini: «Mi piace tutto, è tanti anni che allena. Vedere la realtà che è diventata l’Atalanta è meraviglioso. Riesce a far giocare la squadra in una maniera unica, mi piace molto il suo stile».
Sull’importanza delle mezzali: «Penso che in questo momento quando giochi 4-3-3 è fondamentale l’inserimento delle mezzali. Sono molto bravi in questo momento sia Calhanoglu che Paqueta a scambiarsi le posizioni frequentemente: c’è che si accentra e chi attacca la profondità. Possiamo comunque migliorare».
Su Suso: «Io faccio l’allenatore, non il dirigente o il direttore sportivo. Merita un ritocco all’ingaggio? Per me sì ma è una scelta che spetta alla dirigenza. Ho grande rispetto per Jesus perché è stato venti giorni fermo e ora è tornato ai suoi livelli».
Su Bakayoko e Biglia schierabili insieme: «Bakayoko ha la gamba per poter fare anche la mezzala mentre Biglia deve fare il centrale. Possono giocare assieme ma solo con Biglia vertice basso e Baka mezzala».
Sui pochi gol di testa: «Non sono contento dello sviluppo dei nostri corner. Ci andiamo spesso con poca convinzione, perché quando vedo gli avversari a saltare sembrano delle montagne: c’arrivano con una cattiveria incredibile. Ci stiamo allenando sui calci piazzati, forse anche troppo. Dobbiamo migliorare sia nel calciarli che nel saltare».
Su Calhanoglu: «Ho 8-9 giocatori dotati di grande coerenza. Se dovesse parlare sempre l’allenatore alla fine stuferebbe. Questo è un gruppo fatto di persone mature che si assumono le proprie responsabilità sia sul campo che fuori».
Su Juve-Milan femminile di domenica: «Forza ragazze! Ci vengono a trovare spesso, sono un bel gruppo. Lavorano con grande serietà e fanno un buon calcio. Sono delle peperine, non avevo dubbi su Carolina ma mi ha sorpreso la velocità con la quale è riuscita a creare questo bel gruppo».