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Gattuso ha le idee chiare sul calciomercato: «Per il Milan occorrono giocatori importanti»
Gennaro Gattuso ha rilasciato una lunga intervista nella quale fa il punto sulla stagione appena conclusa del Milan e su come ripartire in vista della prossima, compreso il calciomercato
Intervistato da Milan Tv, Gennaro Ivan Gattuso tecnico dei rossoneri ha così parlato della stagione appena trascorsa: «Ci siamo fermati da dieci giorni ma io non mi sono fermato, ho salutato la mia famiglia in Calabria. È stata una stagione molto difficile. Nei miei sei mesi abbiamo fatto sia cose buone che brutte. La base però c’è. In questi mesi l’arma in più è stata la squadra, la voglia, la mentalità. Si parte da tutto questo. Speriamo che se arriva qualcuno arriva con questa mentalità, ne abbiamo bisogno. Il singolo giocatore ti fa vincere la partita, ma la squadra ti fa arrivare in fondo».
Sulla prossima stagione: «Ci sono tante cose da fare per la prossima stagione. Dobbiamo rafforzare la squadra, organizzare il lavoro, serve parlare con lo staff. Per me lo staff non sono solo persone che lavorano con me ma anche quelle in sede e a Milanello. La preparazione? Si lavora, si suda, si fa fatica. Mi fa piacere che stiamo 10/12 giorni a Milanello, ci sono salite e il bosco. Ci sono tante cose da fare. Serve mettere benzina nelle gambe».
Sulle possibili nuove soluzioni da adottare: «Penso che si parta dalla difesa a 4 ma possiamo anche giocare a 3 con il centrocampo a 4. Lavoreremo su questi concetti, è giusto che ci siano alternative».
Sui Mondiali: «Sto in Russia qualche giorno per vedere le partite. Più che le partite, guardiamo i giocatori. Kalinic e André Silva? Spero si rilancino. Andrè Silva ha segnato. Sono sicuro che a questo mondiale ci arrivano in grande condizione. Speriamo, sono un patrimonio del club. Tutti li danno in uscita ma noi li teniamo stretti».
Sul calciomercato: «La parola noi deve essere la parola chiave. La parola io non mi piace. Chi viene deve sapere che rappresenta una società gloriosa e che viene in un gruppo forte che deve fare il salto di qualità. In Italia la parola esperienza viene confusa con l’età. L’esperienza possono averla anche ragazzi di 25/26 anni. Noi stiamo cercando questi giovani con partite importanti alle spalle e che ci possono dare una mano. Ultimamente siamo bloccati ma Fassone e Mirabelli si occupano di quello. Io organizzo con loro quello che dobbiamo fare. Ormai lo sa anche mio figlio quello che dobbiamo fare, ma speriamo di portare a casa giocatori importanti».
Sulla Supercoppa: «Non ci penso. Penso al lavoro. Spero che i ragazzi arrivino riposati, poi penseremo settimana dopo settimana. Puntiamo a non perdere nessuno per strada».
Su Mancini: «Ho visto la Nazionale. Dispiace non essere ai Mondiali ma fa parte del calcio. La qualità dei calciatori c’è, auguro il meglio a Roberto. Auguro che l’Italia faccia l’Europeo e si qualifichi per i Mondiali prossimi. È un premio per loro. Romagnoli è un ’95 ma ha già 200 partite. È uno dei migliori difensori al mondo perché abbina qualità e quantità, sono questi i giocatori da cui ripartire. Bonucci lo conosciamo tutti. Anche Calabria poteva starci. Per questo dico che abbiamo la base per cui ripartire».
Sui giovani in Under 21: «Davide quando gioca sembra un quarantenne, ha grandissima esperienza. È un ragazzo in gamba, educato, ama il suo lavoro. Patrick ha grandi margini, come Locatelli. Dobbiamo fargli capire che ci vuole voglia e appartenenza e qualcosa abbiamo fatto in questo senso».
Su qualcuno da cui si aspetta di più: «Da tutti. Facendo buone prestazioni non è bastato. L’asticella si deve alzare dal primo giorno di ritiro. Per questo serve voglia e non accontentarsi. Mi aspetto qualcosa anche da me e da chi lavora con me perché qualche errore lo abbiamo commesso. Dobbiamo migliorare anche noi».
Su un aggettivo che deve accompagnare il Milan nella prossima stagione: «L’ultima partita contro la Fiorentina, un entusiasmo pazzesco. Entusiasmo che lo da chi scende in campo, lo dobbiamo trasmettere ai tifosi in modo tale che ci seguano e da non deluderli mai».