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Gattuso: «Nessun rancore per Baka, non sono stato tradito dalla squadra»
Le parole di Gennaro Gattuso al termine dell’incontro di Firenze vinto contro la Fiorentina di Vincenzo Montella
La corsa verso il sogno Champions League continua per il Milan grazie alla vittoria di questa sera. I rossoneri si sono imposti di misura sulla Fiorentina con un gol di Hakan Calhanoglu al 35′ del primo tempo. L’Atalanta rimane a +3 e nel prossimo incontro affronterà la Juventus all’Allianz Stadium.
Al termine del match vinto contro la Fiorentina, Gennaro Gattuso è stato intervistato da Dazn:
«La Fiorentina ti crea sempre problemi, ha giocatori veloci davanti. Nel secondo tempo palleggiavamo meno e son venuti fuori, rischiando anche di pareggiarla. Nel primo però avevamo giocato bene. Ora recuperiamo le energie e testa a domenica col Frosinone, ci sono sei punti disponibili e ce la possiamo ancora giocare. Da gennaio fino a venti giorni fa eravamo in Champions, poi abbiamo perso punti per strada. Il rammarico c’è ma dobbiamo crederci. Non so se qualcuno a inizio stagione pensava di stare sopra Roma e Lazio. Chiaro che ci avevamo fatto la bocca ma ci crediamo ancora, non dobbiamo mollare e preparare bene le prossime partite».
Su Bakayoko: «Ho tanti difetti e pochi pregi. Ma quando dico che non porto rancore è vero, lo porto solo a chi non rispetta il gruppo. La priorità è il bene del Milan, io son fatto così. Forse essere stato un buon giocatore con tante partite mi ha insegnato questo. Mi arrabbio di più quando manca il rispetto tra i compagni. Priorità alla squadra».
Sul finale di partita: «Gli ultimi venti minuti non sviluppavamo più come volevamo. Le palle lunghe vanno preparate un po’ meglio. Loro hanno giocatori veloci e tecnici, se ti bucano fanno male e sotto questo aspetto siamo stati bravi. Abate? Ormai è tanto che è qui. L’ho provato da centrale ed è andato bene, quando mi è servito si è sempre fatto trovare pronto. Se avessi avuto il presentimento di poter essere stato tradito dalla squadra, avrei fatto io in primis un passo indietro. Abbiamo un po’ perso bussola e identità, ma quanto fatto quest’anno penso non sia tutto da buttar via».
Su Piatek: «In questo momento non mi interessa il digiuno, devo pensare alla squadra che attacchi un po’ meglio la profondità, il primo palo. Lui poi non poteva ovviamente proseguire sui ritmi iniziali».