Editoriali
Gattuso, perché non provare Paquetà trequartista?
Lucas Paquetà ha tutte le carte in regola per giocare da trequartista. Bisogna trovare delle soluzioni in avanti
Lucas Paquetà è arrivato al Milan in punta di piedi, un’incognita da 35 milioni di euro con forti pressioni mediatiche. In poche partite e senza nemmeno un periodi ambientamento ha saputo inserirsi nella squadra con facilità. A livello tattico deve migliorare, ma tutto sommato fornisce un’adeguata copertura (a differenza di tanti brasiliani appena arrivati in Europa). Le qualità ci sono, i numeri anche, mentre il ruolo all’interno dell’undici titolare appare ancora un mistero.
Senza dubbio non è proprio adatto a fare la mezzala. Quando Paquetà gioca più avanzato dà il meglio di sé e riesce a dialogare facilmente con i compagni d’attacco. Fino ad adesso lo abbiamo visto spesso in posizione arretrata, spalle alla porta e lontano dalla porta. In questo senso diventa difficile sfruttare le sue doti da assist man e il suo tiro dalla distanza. Alla luce delle prestazioni negative di Calhanoglu e della discontinuità di Suso che spesso si prende delle pause durante la stagione, si potrebbe tentare di riproporre il trequartista.
Le alternative sono tante per mantenere l’equilibrio tattico. Si può giocare con Paquetà dietro a due attaccanti o con il brasiliano e Suso (o Calhanoglu) dietro ad un attaccante. Con un po’ di lavoro anche il 4-2-3-1 potrebbe dare i suoi frutti. Le difficoltà maggiori sono forse quelle legate a Suso, incapace di occupare una posizione che non sia quella di esterno alto a destra. Mentre Paquetà sembrerebbe già pronto per impossessarsi della regia sulla trequarti, lo spagnolo dovrebbe forzarsi di adattarsi da seconda punta o da secondo trequartista. C’è ancora tanto lavoro per Gattuso, ma il centrocampo formato da Kessie, Bakayoko e il rientrante Biglia dà sufficienti garanzie in copertura. Ora bisogna pensare a come risolvere i problemi in avanti.