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Gattuso, qualcosa non torna: si è giù di morale dopo una sconfitta, non prima della gara
Gattuso triste e deluso, questa cosa è arrivata agli occhi di chi attento ne ha colto il momento per porre delle riflessioni
Gattuso ai ferri corti con il Milan? Probabile. Lo si evince dall’ultima conferenza stampa rilasciata ieri, un atteggiamento quello del tecnico apparso “strano” a molti, soprattutto per quanto riguarda il morale con il quale il tecnico ha affrontato i giornalisti in sala. Non è normale presentarsi alla vigilia di una gara così importante con uno spirito di questo tipo, manco fosse tutto finito da tempo e la classifica fosse già aritmeticamente chiusa. Il Milan malgrado tutto è quinto in classifica dietro alla Roma, con possibilità di tornare al quarto posto, quindi è ipotizzabile che ci sia dell’altro all’interno dello spogliatoio. Gattuso è apparso come chi dovesse rispondere immediatamente dopo una sconfitta per 4-0, non è normale anche se comprensibile.
LE SUE RAGIONI- Volendo andare incontro all’umore del tecnico possiamo dire con chiarezza che il periodo è nerissimo, questo è sotto gli occhi di tutti: la crisi del Milan non conosce fine e le prospettive di miglioramento non sono esattamente rosee, anche se c’è ancora margine di crescita. Contro il Torino sarà l’ennesimo dentro o fuori per la corsa Champions, questo grazie alla lentezza delle inseguitrici come più volte ribadito. L’umore però, come detto, a Milanello non sembra essere più quello sereno e disteso di Gennaio e Febbraio, specialmente quello di Gattuso appunto, che in conferenza stampa è apparso ampiamente deluso e demotivato. Peppe Di Stefano, intervenuto a Sky Sport 24, ha sottolineato questo aspetto, mostrando appunto che in molti si sono accorti di quanto sopra riportato.
DI STEFANO- «Mai visto Gattuso così giù di morale, ma lui non muore mai dal punto di vista psicologico. Ha raccontato la sua verità, la squadra non sta bene, non è un problema fisico ma mentale. Probabilmente è una strategia quella di Gattuso, non l’ho mai visto così giù dal 1999, magari ha voluto scuotere la squadra con questo tipo di atteggiamento e dichiarazioni».
LA STRATEGIA DELLA VERO- L’unica strategia che conosce Gattuso è quella della verità, della sincerità e della schiettezza. Non pare il tipo da giochetti o da depistaggi, in questo caso sarebbero solo un boomerang pronto a tornare indietro in maniera violenta. L’onestà intellettuale del tecnico rossonero è qualcosa che ad oggi raramente si vede sui campi di calcio ma non solo, molto spesso ci inorridiamo quando i tecnici negano l’evidenza oppure se la prendono con l’arbitro dopo una partita indegna. Forse Gattuso andrà via ma ciò che rimarrà di lui, oltre ai trofei in bacheca da giocatore sarà questo enorme insegnamento: l’onestà intellettuale, quella che ti permette di tenere sempre la testa alta anche se lui ieri non l’ha alzata praticamente mai. Forza mister, ne mancano cinque!