Gazidis al Milan per 4 milioni a stagione: ecco perché pagarlo così tanto

Ha fatto discutere lo stipendio che Gazidis andrà a percepire al Milan, in verità il suo arrivo è anche più importante di un Top Player: ecco perché

Si è ufficialmente conclusa ieri la ricerca del prossimo amministratore delegato del Milan, la società rossonera attraverso la figura di Gordon Singer (figlio di Paul, vertice di Elliott) ha individuato in Ivan Gazidis (attuale dirigente dell’Arsenal) l’uomo giusto per ridisegnare i rapporti altalenanti con la Uefa e impiantare un nuovo sistema di sviluppo del marchio sfruttando (come fatto coi Gunners) il ricchissimo mercato arabo e cinese. Settembre, d’altronde, è il mese del ritorno del Milan in Europa dopo le vicende legate alla sentenza Uefa poi stravolta al TAS; il momento giusto per il Milan di pianificare la strategia con l’Uefa per il Fair Play finanziario, ambito nel quale la presenza di un a.d. sarà determinante, oltre che necessaria. L’arrivo di Ivan Gazidis, ufficializzato ieri, sarà però effettivo a partire dal mese di dicembre ovvero quando il dirigente sudafricano sconterà i mesi di “gardening leave”, una sorta di pausa forzata da scontare tra un incarico ed un altro, posta nell’attuale accordo con l’Arsenal.

Ivan Gazidis: stipendio da Top Player

A far discutere tuttavia è lo stipendio che Gazidis andrà a percepire al Milan, un dirigente che dovrà far rientrare a bilancio le spese del club per aggirare la “mannaia della Uefa” come può prendere 4 milioni a stagione e pesare dunque quasi quanto un Top Player all’interno delle casse milaniste? Domanda legittima soprattutto se si pensa al fatto che sono pochissimi i calciatori attualmente presenti in rosa che possono vantare una busta paga più ricca di quella che andrà a percepire il prossimo ad rossonero. La verità però è che dopo il cambio di proprietà e l’arrivo di Leonardo e Maldini il Milan ha iniziato un percorso di “repulisti” agli occhi dell’organo federale dopo la tragedia sfiorata con l’ipotetica esclusione dall‘Europa League poi evitata al TAS. L’arrivo di Gazidis fungerà da ultimo passo portando negli uffici di via Aldo Rossi un vero Top Manager capace di rendere oro tutto ciò che ha toccato in carriera partendo dallo sviluppo del campionato di calcio americano (MLS di cui è stato vice-commissario) e finendo con l’Arsenal che sotto la sua gestione è passato da una fase di “austerity” a diventare una delle più solide forze economiche dell’intero panorama calcistico mondiale ponendosi al sesto posto per fatturato tra i club europei. Una garanzia e un nome che in questo momento per il Milan è anche più fondamentale di un Top Player perché per poter tornare grandi serve innanzitutto credibilità, una qualità che Gazidis ha da vendere.

Ivan Gazidis al Milan, il piano della proprietà

Come detto l’arrivo di Gazidis al Milan termina i lavori di “ristrutturazione” dirigenziale operato da Elliott al Milan, come lo stesso Paul Singer ha sottolineato una volta ufficializzato l’arrivo del manager sudafricano in rossonero: «Nei mesi scorsi, Paolo Scaroni, il Consiglio di Amministrazione e un management team rinvigorito hanno portato nuove motivazioni al Milan. L’annuncio di oggi rappresenta l’ultimo tassello di un Club che punta nella giusta direzione. Ivan Gazidis è un professionista con un’altissima reputazione e un chief executive di grande talento, che ci aspettiamo possa portare il Club a esprimere tutto il suo potenziale. Assicurando la costante dedizione di Elliott su stabilità finanziaria e massima supervisione, confidiamo di avere successo sul campo e garantire a tutti i tifosi un’esperienza di livello mondiale». Proprio la volontà di riportare il Milan ai vertici del calcio mondiale passerà proprio dalle qualità di amministratore delegato di Ivan Gazidis, l’uomo scelto dalla proprietà per pianificare lo sviluppo del marchio nel mondo e al contempo innescare tutta una serie di ingranaggi che portino il Milan ad avere ripercussioni positive anche, ovviamente, in ambito sportivo.