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Gazidis lasciato solo: le mosse del Milan per contrastare le attuali nome del FFP

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Ivan Gazidis, Gordon Singer

Il Milan verrà sanzionato con le attuali norme vigenti per il Fair-Play finanziario: Gazidis lasciato solo dagli altri club

La decisione della Uefa di deferire il Milan per la seconda volta nel giro di un anno ha immesso non poca preoccupazione tra i tifosi rossoneri. Come ammesso da Paolo Maldini però la decisione della Camera di Controllo della federazione continentale era attesa da tutti i dirigenti della società di via Aldo Rossi e dunque non coglie alla sprovvista. La volontà del Milan è quella di collaborare con la Uefa per, non solo programmare il pareggio di bilancio obbligatorio della società, ma anche ridefinire le attuali regole del Fair-play finanziario rendendolo più aderente alle esigenze dei club disposti ad investire sulla crescita finanziaria e tecnica del proprio marchio.

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport però il Milan rischia di trovarsi da solo nella sua “battaglia” al sistema attuale: anche Manchester City e Paris Saint-Germain, due club finiti sotto la lente d’ingrandimento dell’Uefa, non sembrano propendere per una grande rivoluzione rispetto alle norme attualmente in vigore. Inoltre, e qui la nota più dolente per Gazidis e soci, queste non cambieranno sicuramente prima del 2020: il Milan quindi sarà giudicato due volte con le regole attuali.

La seconda sanzione, prevista all’inizio della prossima estate, arriverà sicuramente prima del pronunciamento del Tas di Losanna, dove è attualmente al vaglio il ricorso del Milan per la prima indagine sul club rossonero. Il Tribunale Arbitrale dello Sport potrebbe a maggio, data in cui la Uefa emetterà la seconda sentenza nei confronti del Milan, riunire le due cause in una e nel caso in cui i rossoneri siano qualificati per una coppa europea 2019-2020 dovrà decidere d’urgenza, entro giugno, massimo luglio un po’ come avvenuto l’estate scorsa. La sensazione però da via Aldo Rossi è che il Milan sarebbe pronto a tutto per ribaltare eventuali più pesanti sanzioni provenienti dalla Uefa rivolgendosi agli organi dell’Unione Europea per una sorta di ‘legge Bosman economica‘ che farebbe comodo anche ad altri club.

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