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Gazidis: «Mio padre era in prigione quando sono nato. Lottava l’apartheid»
Ivan Gazidis ha parlato delle lotte contro la discriminazione razziale fatte dal padre e della sua infanzia in Inghilterra
Intervenuto ai microfoni di BBC5, Ivan Gazidis, ad sudafricano del Milan, ha così parlato del proprio retaggio familiare: «Mio padre era in prigione quando sono nato, ha trascorso tre anni in prigione come attivista anti-apartheid e quando è stato rilasciato siamo stati esiliati in Inghilterra senza passaporti».
EDUCAZIONE INGLESE – «Sono cresciuto in Inghilterra e poi ho trascorso del tempo negli Stati Uniti, poi ancora in Inghilterra e ora in Italia. Non è solo un problema italiano, anche se penso che il problema qui sia serio. C’è del lavoro in corso, molto è stato fatto in Inghilterra per cercare di combatterlo, sfortunatamente stiamo vedendo che nelle società di tutto il mondo non sembra che si stiano facendo progressi in questioni come il colore, la razza, l’orientamento sessuale, la religione».
RAZZISMO NEL CALCIO – «Il calcio ovviamente riflette i problemi della società, ma è anche un esempio incredibile, l’esempio di uno sport di squadra in cui è completamente irrilevante il colore, la religione, l’orientamento sessuale. Conosciamo i nostri calciatori come giocatori, e quindi come persone, e tutto il resto è totalmente irrilevante, è un tipo di educazione attraverso il calcio».