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GAZZETTA – LOCATELLI: “Milan giovane e italiano? Merito di Berlusconi e Galliani. Con la Juve tutti …”

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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ecco le parole di Locatelli su Montella:

“Lui ha visto che ‘andavo’ in allenamento. Lo dico senza essere presuntuoso: la scommessa l’avrei fatta anch’io. E comunque la sua gestione è stata oculata. Prima mi ha fatto entrare un po’ di volte dalla panchina, poi l’infortunio di Montolivo ha accelerato il processo. Ma è stata una gradualità importante. Cosa mi dice Montella? Di fare quello che so, di giocare semplice come in allenamento. E di stare tranquillo. Montolivo? Non sono tipo da timori reverenziali. Riccardo è una guida, un esempio, uno dei miei modelli, come Pirlo”.

Su Berlusconi:

“Berlusconi mi ha stupito molto. Quando ero ancora in Primavera si fermò da me e mi disse: ‘Mi hanno raccontato che sei molto forte…’. All’inizio era tutto un sogno, ma ora che sto iniziando a realizzare quel che accade, so anche di aver commesso degli errori. Con la Juve, per esempio. Tutti hanno parlato del mio gol, ma ho perso qualche brutto pallone. Sono cose che mi vado a rivedere per capire dove ho sbagliato. Devo migliorare fisicamente e nella gestione della palla. In Primavera è più facile, in prima squadra è tutta un’altra cosa. Il mio obiettivo è dimostrare che in questo Milan ci posso stare. A volte capita che mi vada a rivedere i due gol perché ancora non ci credo. E mi vengono i brividi. Obiettivi? Personalmente, continuare così. Come squadra, tornare in Europa”.

Sul Derby:

“All’Inter ho già fatto un gol, quando ero nei Giovanissimi. Stop di petto e tiro da fuori area. Chi toglierei ai nerazzurri? Icardi, perché vede la porta benissimo. Questa Inter è difficile da studiare perché ha cambiato tecnico. Ma la questione in realtà è una sola: la partita dobbiamo farla noi. E Montella è bravissimo a preparare questo tipo di sfide. Milan italiano contro Inter straniero? Il progetto giovani e italiani è molto bello e bisogna dire grazie a Berlusconi e Galliani. Il segreto del nostro settore giovanile è nelle persone. Loro sono i massimi dirigenti, poi ci sono figure fondamentali come Filippo Galli e De Vecchi, un allenatore che mi ha insegnato tanto. Con noi il Milan ha un bel progetto per i prossimi dieci anni. Sta venendo fuori qualcosa di importante”.

Su Donnarumma:

“Ci siamo conosciuti negli Allievi, siamo amici veri. Lui è un fenomeno. Insieme lavoriamo e scherziamo sempre ed è vero, abbiamo tanti punti di contatto. Ma non sulla musica: quando attacca con le sue canzoni napoletane io mi metto le cuffie…”.

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