Editoriali
Giampaolo cambia modulo? Andava intuito prima di Udinese-Milan
Giampaolo vuole cambiare modulo in corsa ma forse doveva intuirlo prima: mancano i giocatori per il 4-3-1-2. Ritorno al 4-3-3 in arrivo?
La prima partita ufficiale di Giampaolo sulla panchina del Milan non è andata come tutti si aspettavano, ma addossare tutte le colpe della sconfitta di Udine al neo-allenatore può sembrare troppo affrettato anche se qualcosina sicuramente anche lui l’ha sbagliata. Il primo e più evidente errore, poi semi confermato da lui stesso in conferenza stampa post partita, è stata la scelta del modulo. Come bene sappiamo tutti, l’ex Samp si è consacrato in Serie A con il 4-3-1-2 sia nella sua esperienza all’Empoli che alla Sampdoria e già fatto intendere ad inizio ritiro a luglio la sua volontà di estendere questa sua filosofia di gioco anche al Milan.
Dove risiede il problema?
L’idea di ritornare al 4-3-1-2 per i più nostalgici dei tifosi del Milan è oro che cola e l’idea di gioco con la coppia d’attacco sta comunque ritornando di moda tra i principali allenatori, soprattutto in Serie A. Il vero problema però è che i giocatori che Giampaolo aveva a disposizione per la trasferta di Udine non erano adatti al nuovo modulo: troppi fuori posizione avendo avuto poco tempo adattarsi ai nuovi schemi, tanti giocatori che idealmente con i nuovi innesti dal mercato dovrebbero partire dalla panchina e ieri titolari, ma soprattutto l’assenza di una vera seconda punta di ruolo: Castillejo inguardabile accanto a Piatek, il polacco mai servito, quanto urge l’arrivo di Correa? Ad ogni modo Giampaolo avrebbe dovuto preparare il match contro l’Udinese partendo dal 4-3-3 avendo a disposizione, o meglio in condizione, solo Castillejo, Piatek e Suso, ovvero due esterni pure e una prima punta abituata a giocare da sola. Il neo-tecnico ha fatto bene a preparare la squadra per tutto il ritiro per il cambio modulo, ma doveva assolutamente guardare i giocatori a disposizione per ieri e metterli nelle condizioni migliori per rendere al meglio aspettando l’arrivo della seconda punta di ruolo e una migliore condizione fisica dei componenti ancora in «ritardo di preparazione».