Giampaolo, senti Zico: «Paquetà un fenomeno ma non è un trequartista. Prendi Lincoln e Reinier!»

Giampaolo in allerta per tutto ciò che succede in questi giorni intorno alla sua squadra, dalle possibili cessioni ai consigli per gli acquisti

Giampaolo pronto al debutto sulla panchina rossonera di Milanello, quella del Meazza arriverà il mese prossimo. Intanto arriva qualche consiglio dal Brasile, più precisamente da Zico, in merito a Paquetà (Forte dell’Argentina per 2-0) ed ad altri acquisti che farebbero le fortune (a suo dire) di chi chi investe. Intervistato da Gazzetta dello Sport, Zico ha parlato del talento brasiliano: ​«E’ un piccolo fenomeno. E’ riuscito anche a non farsi schiacciare dal confronto con Kakà, una delle leggende rossonere. Ha tutto per diventare velocemente un top player.Lui è un numero 8, non è un trequartista. Ama partire da dietro e arrivare di slancio nell’area di rigore avversaria. Paquetà può segnare tanti gol perché è forte pure di testa. Nel tempo può aiutare il Milan a tornare a lottare per lo scudetto».

SUL CAMPIONATO ITALIANO- «La Juventus vince da troppo tempo. Così non è bello, non è divertente per il calcio italiano. Purtroppo Milan e Inter hanno pagato la confusione che ha accompagnato i loro cambi di proprietà. La società rossonera ha fatto bene a riportare a casa Paolo Maldini».

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – «Lincoln del Flamengo lo conosco bene. Dribbling, tecnica, senso del gol. Con lui vai sul sicuro. Volete il nome di un trequartista dalle grandi potenzialità? Allora scrivete: Reinier, classe 2002, tutto genio e fantasia del Flamengo. E visto che in Serie A si cercano terzini scrivete quest’altro nome: Antony dos Santos, del San Paolo. E’ un terzino sinistro che ha corsa, dribbling e una grande abilità nel crossare. Ha diciotto anni ed è già maturo per il salto di qualità».

INTANTO PAQUETÀ- Paquetà osannato da Zico vola in finale di Copa America, battuta l’argentina 2-0 grazie alle reti di Gabriel Jesus e di Firmino. Non la pensa così Leo messi, il quale attribuisce la vittoria dei rivali all’arbitro, reo secondo il campione di non aver concesso due rigori alla sua squadra.