2015
Giovani promesse crescono
Se il presente del Milan continua a mantenere un colore difficile da distinguere, il futuro è sempre più roseo. Ad attestarlo, i tre giovani – anzi, due giovani e un giovanissimo – messi in campo ieri da Mihajlovic al cospetto della Sampdoria.
Il ’99 Donnarumma è stato celebrato in tutte le salse, e anche il confronto statistico con un dirimpettaio dal pedigree internazionale quale è Diego Lopez, rappresenta il certificato dell’innegabile stoffa che potrà essere ulteriormente raffinata, complice la carta d’identità nettamente a suo favore. Campione di precocità, il baby napoletano ha inanellato una serie di partite senza minimamente accusare l’impatto con la Serie A, per altro districandosi bene anche coi piedi, qualità pretesa dal sergente e indiscutibile tallone d’Achille del discusso Lopez, uno che preferisce sbarazzarsi del pallone piuttosto che gestirlo.
La personalità è marchio di fabbrica anche di Alessio Romagnoli, un classe ‘95 che come un diesel, è venuto fuori alla distanza, grazie alla partnership fin qui positiva con Alex. Non più di due mesi fa il brasiliano era pronto ad essere impacchettato e rimpatriato, e nel giro di qualche gara è tornato centrale in qualità di “spalla” del progetto rossonero e dell’aspirante “nuovo Nesta“.
La più bella sorpresa arriva però dal reparto avanzato e risponde a M’Baye Niang. Chissà quante botte al morale avrà dovuto subire il francese dopo il famoso palo del Camp Nou, che ha spianato ancor di più la strada alla qualificazione del Barca in semifinale di Champions (correva il 2013). In pochi hanno tenuto in conto l’età. Come evidenziato anche da Galliani, si parla di un ragazzo di appena 20 anni, le cui doti fisiche sono evidenti. Va perfezionata la finalizzazione, ma il buongiorno visto ieri è il miglior viatico per continuare a sperare.