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Pancaro: «Ibrahimovic, Tonali e il Milan. Dico tutto» – ESCLUSIVA
Giuseppe Pancaro, allenatore ed ex difensore del Milan, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Milannews24 in vista del match con la Juve
In vista della sfida di domenica contro la Juventus, l’ex difensore del Milan, ora allenatore, Giuseppe Pancaro ha risposto in esclusiva alle domande di Milannews24 sul momento della squadra di Stefano Pioli. Le sue parole.
Proiettando lo sguardo sul Milan, cosa l’ha impressionata maggiormente di questo inizio di stagione?
«Mi ha impressionato ciò che manca alla Juve, non per colpa di nessuno. A prescindere dalla consapevolezza, ha proprio un’idea di gioco forte, un’organizzazione forte nelle due fasi. Questa organizzazione la mette un po’ avanti rispetto alle altre».
C’è un giocatore che ha visto più cresciuto e maturo ora?
«Calabria sta continuando a crescere, ma quello che è maturato maggiormente è Tonali. È un ragazzo che mi è sempre piaciuto, non mi meraviglia quello che sta facendo vedere. Ha un potenziale enorme: vista la giovane età, aveva bisogno di ambientarsi in una grande società come il Milan, con pressioni e responsabilità diverse. È uno dei centrocampisti più forti italiani».
Contro la Juve c’è il dilemma Zlatan Ibrahimovic. Cosa cambia e come cambia il Milan con o senza di lui?
«Porta i gol, che è la cosa primaria. Anche da un punto di vista caratteriale, dell’autostima, del voler provare a vincere tutti i costi, è decisivo nel Milan. Almeno all’inizio i rossoneri hanno sopperito a questa assenza facendosi forza di questa consapevolezza tattica sul campo che Pioli ha saputo dare, grazie anche alla continuità tecnica. Ogni anno ha aggiunto qualcosa, e oggi si vede la mano dell’allenatore. In quell’organizzazione il Milan oggi si sente forte».
C’è un Juve Milan che ricorda con maggiore emozione legato alla sua carriera?
«Ce ne sono stati diversi. Forse quello più bello ed emozionante è quello dell’anno in cui abbiamo vinto lo Scudetto. Perdevamo 1-0 e abbiamo vinto 2-1 con doppietta di Seedorf. Quella partita fu decisiva per il titolo finale, uno spartiacque».
Qual è, secondo lei, la squadra più attrezzata per vincere lo Scudetto?
«È il primo anno in cui non c’è un vera favorita. Lo scorso anno c’era l’Inter, ma in questa stagione la sensazione è che sia molto più aperto. Secondo me la lotta rimane sempre ristretta tra Inter, Milan, Napoli e la Juve, ma dipende molto dalle prossime partite perché non può più sbagliare. Per quanto riguarda la Lazio, non penso che subito possa giocarsela con queste squadre, così come la Roma. Gli Scudetti si costruiscono negli anni».