Editoriali
Gli errori primordiali di Montella colpiscono Gattuso
Il Milan ieri sera ha perso per la prima volta in Serie A nel 2018: una sconfitta che ci sta ma che lascia amaro in bocca a Gattuso & Co. Le colpe, però, nascono dalla gestione Montella
Il Milan si ferma. Dopo dieci risultati utili consecutivi in campionato, arriva il primo KO dell’anno solare 2018. La Juventus, ad oggi, è decisamente troppo più forte rispetto al Milan che tuttavia se l’è giocata alla pari per 80′ e, con un pizzico di fortuna e cinismo in più, poteva strappare almeno un punto dall’Allianz Stadium. Nelle ultime ore, sui vari social, i tifosi rossoneri hanno ampiamente criticato la scelta di Gennaro Gattuso di inserire al 65′ Kalinic al posto di André Silva: il portoghese faticava a tenere alta la squadra, fondamentale nel quale il croato dà solitamente il meglio di sé. Non è successo ieri sera perché l’ex Fiorentina ha perso un susseguirsi di palloni, favorendo l’alzata del baricentro dei bianconeri che poi hanno portato al 3-1 finale firmato Cuadrado e Khedira.
La mossa di Gattuso può essere criticata ma, sulla carta, ci sta, anche perché l’eventuale ingresso anticipato di Cutrone avrebbe potuto sbilanciare ulteriormente la squadra che, dopo il cambio di Biglia, aveva indietreggiato in maniera preoccupante. Più che altro c’è da chiedersi chi ha deciso di comprare un giocatore che, nel corso della sua carriera, si è barcamenato tra Hajduk Spalato, Blackburn, Dnipro senza mai incidere come è stato finora Kalinic. La risposta è presto detta: Vincenzo Montella che, in estate, lanciava forti segnali alla società affinché si affondasse il colpo Kalinic, pagato la bellezza di 25 milioni di euro. Un’operazione dispendiosa che avrebbe potuto avere senso qualora lo stesso tecnico ora al Siviglia avesse avuto in mente di giocare sempre e solo con Kalinic.
L’esplosione di Cutrone, la scommessa André Silva e gli acciacchi di Kalinic hanno costituito un impasto eterogeneo che ha portato alla situazione attuale: Gattuso valuta il titolare in attacco a seconda degli allenamenti. Una situazione paradossale perché Napoli (Mertens), Juventus (Higuain), Roma (Dzeko), Inter (Icardi), Lazio (Immobile), Sampdoria (Quagliarella), Atalanta (Petagna) e Fiorentina (Simeone) hanno tutte un filo conduttore: l’attaccante prima di tutto. Un equivoco nato da Montella che, si spera, verrà risolto in estate con l’acquisto di un centravanti bomber. Intanto Gattuso cerca di mescolare le carte: d’altronde, deve fare di necessità virtù. Il mercato mica l’ha gestito lui.