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Grassia: «Assurdo che Corona anticipi la Procura, manca la cultura»

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Il giornalista di Radio Rai, Filippo Grassia ha voluto dire la sua in merito al caso scommesse che ha scosso il calcio italiano

Intervistato da TMW durante il Festival dello Sport, Filippo Grassia, voce di Radio Rai, si è espresso così sul caso scommesse che ha scosso tutto il calcio italiano.

LE PAROLE – «È uno specchio del nostro Paese perché è semplicemente assurdo che un personaggio come Corona anticipi le comunicazioni della Procura, addirittura mettendo in piazza dei nomi senza che gli interessati siano avvertiti, anticipando le comunicazioni istituzionali. Credo che il Consiglio Superiore della magistratura dovrebbe intervenire perché qualcuno a Corona le notizie le dà. Il momento è estremamente negativo perché c’è da capire per cui i calciatori, soprattutto quelli di grandissimo livello che guadagnano cifre importanti, mettono a rischio il proprio patrimonio e soprattutto la propria reputazione scommettendo.

C’è da capire se scommettono su piattaforme illecite o meno, se scommettono sul calcio o altri sport, addirittura sulle partite del proprio campionato o sulle gare della propria squadra. Non è il momento del buonismo, ci sono delle norme e vanno applicate indipendentemente dai nomi coinvolti. Si è parlato tanto di ludopatia, di questo malanno sociale: probabilmente c’è ed è venuto fuori infatti che Tonali pare voglia dedicarsi ad una terapia, ma secondo me è mancanza di cultura.

Ci troviamo davanti a ragazzi che non hanno completato il ciclo di studi fino alla maturità, che in vita loro forse hanno letto al massimo Topolino. C’è da interrogarsi sul comportamento dei procuratori, che non dovrebbero essere presenti solo al momento della contrattualistica, ma dovrebbero far capire ai loro assistiti che ci sono delle norme da seguire soprattutto per se stessi. Recano un danno a se stessi, alle società, ma anche al sistema calcio perché la gente si sente delusa e tradita».

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