I dolori del giovane Calhanoglu: non è solo colpa di Montella

La prestazione di Hakan Calhanoglu contro l’AEK Atene testimonia il periodo di difficoltà del turco: così non va

Dopo aver ‘riposato’ nel derby causa espulsione patita contro la Roma, ci si attendeva una reazione d’orgoglio anche e soprattutto di Calhanoglu, schierato da mezzala sinistra nel ‘nuovo’ 3-5-2 ridisegnato da Montella. Qualcosa, però, ancora una volta non ha funzionato.

DIFFICILE COLLOCAZIONE – In varie circostanze, l’ex Leverkusen è apparso svagato in mezzo al campo, andando a pestare i piedi a Locatelli e non trovando alcun passaggio vincente o quantomeno invitante per Cutrone e André Silva. Il classe ’94 ha concluso una volta nello specchio della porta ma in maniera troppo debole, a dimostrazione di una scarsa fiducia nei propri mezzi. Il turco, però, non si trova nella sua posizione preferita – in Germania giocava da ala sinistra o trequartista, mai mezzala – ed il suo percorso di adattamento in Italia – tra campo e vicissitudini extra (leggi qui l’incredibile vicenda) – appare più arduo del normale.

COLPA DI MONTELLA? – Arrivato per circa 20 milioni più 4 di bonus, ci si attendeva un impatto decisamente diverso, soprattutto osservando le qualità tecniche indiscutibili mostrate dal turco in Bundesliga. Analizzando le giocate del video sopra-postato, si evince come Hakan prediliga la verticalità con passaggi a tagliare la linea difensiva avversaria a vantaggio delle punte. Per avere un Calhanoglu al massimo, oltre ad un atletismo decisamente superiore a quello attuale, occorre anche che Montella adotti un sistema a due punte/punta e mezza punta che facciano movimenti coordinanti a ‘rompere’ l’assetto arretrato della sfidante. Insomma, il compito di un allenatore è far rendere i propri giocatori e Montella non ci sta riuscendo ma questo Calhanoglu deve e può crescere: il tempo, purtroppo, non è così tanto dalla sua perché la pazienza di alcuni tifosi sembra essere finita. Per tutti. Nessuno escluso.