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Han Li torna a parlare: «Eravamo tifosi divenuti proprietari, investimenti troppo alti»
Han Li è tornato a parlare dell’esperienza vissuta da dirigente del Milan come braccio destro di Yonghong Li. Ecco le sue parole
Intervistato da Forbes, Han Li, braccio destro di Yonghong Li al Milan ha parlato dell’esperienza vissuta da dirigente del Milan: «È stato surreale. Il giorno dopo ci siamo resi conto che questo era un onere molto pesante. Da appassionato di calcio ho sicuramente capito cosa avevamo ottenuto, ma eravamo anche i dirigenti. Avevamo molti compiti e dovevamo assumerci la responsabilità. Per noi era così importante che il club facesse sempre meglio, quindi non c’era tempo di ragionare su ciò che avevamo fatto. Avevamo la responsabilità del club e di milioni di fan – ha aggiunto –, il che non è facile. Volevamo essere amati e rispettati, tutti lo vogliono. In un certo senso ho dovuto adattarmi dall’essere un tifoso all’essere parte del club. Come proprietà, non eravamo coinvolti nelle decisioni quotidiane della dirigenza, ma abbiamo ricevuto consigli e discusso con i dirigenti diverse questioni importanti».
I POTER FORTI – «I problemi non riguardavano i tifosi – ha proseguito Han Li –, ma le persone di alto livello, le persone importanti, le persone che avevano il potere, quelle che volevano proteggere i propri interessi. Quindi è diverso. Avrebbero tentato di fare di tutto per allontanarci, per tenerci fuori dal giro».
INVESTIMENTI INASPETTATI – «Abbiamo dovuto mettere in media 10 milioni di euro al mese, ma i capitali di cui aveva bisogno in origine il club erano molti meno. Abbiamo dovuto investire più capitale nella società, nel club. Era molto più di quanto ci aspettassimo. La nostra intenzione era di riportare il club in alto, il Milan era rimasto in silenzio molto tempo e dovevamo cambiare le cose. Siamo rimasti molto sorpresi quando abbiamo visto il bilancio, le entrate provenienti dalla Cina erano quasi nulle. Allo stesso tempo eravamo entusiasti, dato che ci siamo resi conto che potevamo davvero fare qualcosa per portare ricavi dalla Cina al club».