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I grandi colpi di Galliani al Milan

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La fine dell’epopea Berlusconi segna, contemporaneamente, anche la fine dell’esperienza di Adriano Galliani da amministratore delegato del Milan. In quel lontano 1986, quando il Cavaliere assumeva il pieno controllo del club rossonero, di pari passo Galliani iniziava a diventare operativo sul fronte mercato portando a Milanello degli autentici campioni in grado di scrivere pagine di Storia memorabili.

Grazie alla bravura e alla caparbietà di questo ad, nell’arco di 30 anni sono stati messi a segno colpi importanti a cominciare dal fantastico trio olandese composto da Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard, fiore all’occhiello nel ciclo degli Immortali di Arrigo Sacchi; continuando poi con giocatori della classe di Andriy Shevchenko e Ricardo Kakà, sconosciuti al grande pubblico ma divenuti in seguito dei fenomeni al loro approdo al Milan; come dimenticare inoltre i famosi scarti dell’Inter, Andrea Pirlo, Dario Simic e Clarence Seedorf, sbattuti fuori dal club nerazzurro, vincitori qualche anno dopo di una straordinaria Champions League ai danni della Juventus; infine, più recenti, Zlatan Ibrahimovic nella chiusura di mercato del 2010 (i colpi last minute sono stati la sua specialità) e il blitz a Zagabria nel tentativo di prendere Marko Pjaca, trequartista croato nonchè nome gettonato del mercato in corso.

Questi, e altri, i nomi che portano la sua firma e durante la sua trentennale gestione è altresì doveroso sottolineare la presenza e la funzione rilevante di un direttore sportivo dello spessore di Ariedo Braida, suo braccio destro di tante battaglie, dirigente dalla spiccata professionalità che ha chiuso il suo rapporto con il club ben tre stagioni fa.

A settembre, nel momento in cui avverrà il closing della trattativa con i cinesi, la carica di amministratore delegato di Galliani al Milan cesserà: Nicholas Gancikoff è pronto a subentrargli e a dare vita al nuovo corso asiatico chiamato a scrivere un’altra pagina vincente nella Storia del Diavolo.

 

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