2015

Ibra: e se non fosse Milan? Tutte le altre piste per lo svedese

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“Oggi potrebbe essere stata la mia ultima partita, in settimana deciderò sul mio futuro”. Perentoria la forma con cui Ibrahimovic ha deciso di separarsi dal PSG, e mai come in questo caso il condizionale “potrebbe” non ha alcuna rilevanza sul senso della dichiarazione dello svedese, pronunciata al termine della gara di Supercoppa francese PSG-Lione (2-0).

La premessa sul suo futuro è inevitabile: il Milan è il club più vicino al campione, sebbene i rossoneri non possano garantirgli una vetrina europea rivelatasi sempre amara nei suoi riguardi. Ma se non fossero i rossoneri il prossimo step di Ibra? Almeno quattro le altre soluzioni percorribili, ma comunque tutte gerarchicamente dietro al Milan.

In Italia c’è la Roma, che come si sa, necessita di una luce nell’area di rigore, dopo anni di buio pesto nel comparto offensivo. Ma l’età non giova alla trattativa: riversare tanti milioni di ingaggio su un’unica pedina, pur di valore, non sarebbe mossa logica per Sabatini. E poi a Roma c’è Totti. Fra lui e Ibra ci sarebbe rischio mal di pancia continui, e uno già basta da sopportare, oltre alla prospettiva di una convivenza improponibile.

Fronte europeo: Manchester United e Galatasaray con l’occhio lungo. I Red Devils possono offrirgli un progetto in fase di rilancio, ma di contro anche un Louis Van Gaal indigesto al fuoriclasse dai tempi dell’Ajax, un’intolleranza curabile con una proposta economica sicuramente di tutto rispetto. Per quanto riguarda i turchi, qui le ambizioni Champions di Ibra andrebbero messe da parte da subito, mentre quelle remunerative s’impennerebbero, ma pare comunque una destinazione suggestiva e poco praticabile.

Major League Soccer: capitolo MLS da affrontare, sì, ma con calma, dal prossimo anno. L’ancor ottimo stato di forma dell’attaccante fa propendere per un prosieguo della carriera nel vecchio continente, e lo stesso giocatore ha fatto intendere di non essere interessato alla destinazione almeno per l’immediato. Adesso sta a lui scegliere, o meglio, a Raiola, visto che ha riposto il futuro nelle sue mani.

 

 

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