Icardi, Dzeko e Carlos Bacca: ecco la radice del problema - Milan News 24
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2015

Icardi, Dzeko e Carlos Bacca: ecco la radice del problema

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In casa Milan sta affiorando un caso inaspettato: le polveri bagnate di Carlos Bacca, lontano dal gol da più di un mese, preoccupano e non poco l’ambiente rossonero, alla luce anche del fatto che l’unica alternativa là davanti è rappresentata da Luiz Adriano. Ma qual è il problema del colombiano?

BACCA ISOLATO. L’ex Siviglia è stato uno dei protagonisti della doppia cavalcata trionfale della squadra spagnola in Europa League: Unai Emery – tecnico seguito dal Milan – ed un 4-2-3-1 che calzava a pennello per Bacca, catalizzatore delle azioni prodotte dalla fasce andaluse testimoniato dai dati di un gol ogni due partite negli ultimi due anni. Al Milan però il modulo è diverso.

DIFFICOLTÀ AL MILAN. Il 4-3-1-2 prima ed il 4-4-2 ora sembrano inibire la forza del giocatore, che appare come un pesce fuor d’acqua rispetto ai compagni. E l’apporto proprio dai compagni latita. Bacca ha segnato 6 reti finora e tirato in porta con una media di un tiro a partita: statistica che palesa appieno le difficoltà di squadra più che del giocatore. Ad eccezione di Bonaventura, i compagni d’attacco – Cerci in primis – tendono per natura ad evitare il dialogo con il centravanti che si limita a correre, correre, correre. Il centrocampo, che dovrebbe costruire, rappresenta il vero anello mancante della squadra, nonostante il lavoro da raccordatore di Kucka sia encomiabile. La mancanza di gioco “confeziona” il problema e lo “etichetta” addosso a Bacca.

ICARDI, BACCA, DZEKO. Il 70 rossonero non è l’unico però a “soffrire” uno schema innovativo: Icardi sull’altra sponda rappresenta la copia nerazzurra del colombiano. Il gioco di Perisic, Ljajic e Jovetic rende effettivamente meglio quando la punta argentina non è coinvolta, come testimoniano le ultime vittorie nerazzurre. Caso diverso nella forma per Dzeko alla Roma ma non nella sostanza: le difficoltà del bosniaco non sono ascrivibili al contesto (4-3-3 adatto al gigante ex City) ma allo stato di forma precario del giocatore e della squadra, vittima di infortuni pesanti e soprattutto poco serena per via dell’alta pressione della piazza.

Quella serenità che manca anche al Milan ed al suo arciere principale, quel Bacca che ha dimostrato di poter rappresentare il catalizzatore del gioco. Se il gioco, i cross, le azioni latitano il danno è fatto.

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