Editoriali
Ieri eravamo al pari del Sassuolo: oggi con Ibra torniamo Milan
A tutti quelli che criticano il ritorno di Ibra in rossonero andrebbe spiegato che solo oggi questa squadra torna ad essere Milan
Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic, previsto per le prossime ore il comunicato del club, ha suscitato tanto entusiasmo ma anche qualche malumore tra i tifosi rossoneri convinti che il centravanti svedese sia solo “fumo negli occhi” per togliere l’attenzione da un progetto tecnico, quello del Milan 2019/20, senza dubbio fallimentare.
Potrà anche essere vero ma occorre fare chiarezza: prima del ritorno dello spilungone di Malmo i rossoneri erano solo un coacervo di giovani (alcuni promettenti, altri meno) al pari di un Sassuolo, con tutto il rispetto, qualunque. Niente dell’attuale rosa dimostrava al Milan di essere il Milan: né la media età, né la nomea dei singoli giocatori o le loro qualità tecniche avrebbero potuto rendere il “progetto giovani” del Milan diverso da quello di qualsiasi altra meno quotata società.
Oggi invece il Milan si ricorda di esserlo e aggiunge alla propria mediocre rosa un tassello finalmente di primissimo livello e soprattutto non da tutti. Sì perché Piatek, 4 gol di cui 3 su rigore, l’attuale Suso e gli altri Calhanoglu, Musacchio e Bennacer poco hanno da far invidiare ai vari Caputo, Boga, Marlon e Magnanelli distanti in classifica, peraltro, solo due punti. Ciò che rende il Milan una società diversa dal Sassuolo sono appunto le possibilità di attirare stelle, anche quelle di 38 anni, come Zlatan Ibrahimovic.
Perciò “fumo negli occhi” o no ricordate: oggi Ibrahimovic ce l’ha il Milan e nessun altro.