Il bullo Seba Rossi - Milan News 24
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2014

Il bullo Seba Rossi

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Avete presente il bullo della scuola? Alto, forte, con quell’aria strafottente e da duro che piace così tanto alle teenager. Quello che un po’ lo odiate, perché è una brutta persona, e un po’ lo invidiate perché ha un carattere forte e piace alle vostre compagne più carine. Sebastiano Rossi da Cesena è proprio l’incarnazione del bullo nel mondo del calcio. Fortissimo tra i pali, alto, agile e imbattibile nelle uscite ma provocatore e testa calda appena non è impegnato a respingere un pallone.

Arriva al Milan nel ’90 per volere dell’Arrigo Sacchi Nazionale che lo conosceva bene dalle giovanili del Cesena. Il mister sa che Rossi è un gran bel giocatore, imbattibile tra i pali ma ancora non conosce del tutto l’evoluzione del suo carattere, o forse sì e se ne frega, sta di fatto che lo pretende e il presidente Berlusconi glielo compra. Parte da secondo ma si conquista subito i pali rossoneri per abbandonarli solo saltuariamente e specialmente nella stagione con Zaccheroni dopo l’episodio bullesco per eccellenza.

Milan Perugia, sul 2 a 0 Nakata, del Perugia, batte un rigore che gonfia la rete di Super Seba e Christian Bucchi si lancia verso la porta per prendere la palla e riportarla subito a centrocampo: mai errore fu più grave nella carriera di Bucchi. Rossi è già furioso per non aver intercettato il calcio del giapponese e, appena capisce le intenzioni di Bucchi, lo stende con una mossa degna di John Cena, campione di wrestiling. Come si permette sto pivello di andare a prendersi la palla nella mia porta?! Quello è compito mio anche se non mi piace farlo ma lo devo fare io e nessun altro, i pali sono i miei e me li gestisco io, nessuno mi deve cacare il cazzo. Risultato: espulsione e cinque giornate di squalifica, nel corso delle quali il giovane Abbiati gli prenderà il posto.

Altro episodio da bullo, il mio preferito. Foggia-Milan ’93, Rossi è vicino a superare il record storico di imbattibilità, ma non ha fatto i conti con la coordinazione di Igor Kolyvanov che per 29 minuti gli nega il record. Rossi non la prende proprio bene, è incazzatissimo, sarebbe pronto a picchiare tutto lo stadio, farlo a pezzi e ricostruirlo. I tifosi del Foggia prendono di mira il giocatore più antipatico e incazzato del Milan oltreché quello che sta più fermo, Seba Rossi. Insulti, lanci di fumogeni e petardi. Arriva l’ennesimo fumogeno nell’area piccola di Super Seba che pensa bene di rispedirlo al mittente e sembra quasi soddisfatto di averlo fatto, da buon bullo.

Nella gara di ritorno a San Siro col Foggia, Rossi batte il record che ancora oggi detiene: 929 minuti senza dover raccogliere la palla da dentro la propria porta. A batterlo è ancora una volta quel russo, comunista, nemico del presidente Berlusconi, Igor Kolyvanov. Questa volta però raccogliere il pallone dalla propria porta ha un sapore diverso, il record è di Super Seba e nessuno gliel’ha ancora strappato. Kolyvanov può vivere e può rimanere incolume.

Rossi è stato uno dei portieri più forti in quegli anni, soprattutto uno dei più affidabili, non faceva quasi mai una papera, me lo ricordo bene. Più volte mi sono domandato, a quei tempi, perché non venisse mai chiamato in Nazionale, neanche per le amichevoli, nonostante il suo essere un fuoriclasse tecnicamente. Da quando Rossi non è più calciatore ho avuto la risposta. Prima di tutto per lui non esistono amichevoli. In secondo luogo Rossi non ha mai avuto la testa da campione per le sue reazioni e per i suoi comportamenti. Ha dato un pugno ad un carabiniere in un bar di Cesena solo perché gli ha intimato più volte di spegnere il sigaro che stava fumando. Nell’agosto di quest’anno è stato fermato per droga, pare sia coinvolto anche nell’acquisto e smercio diretto.

Rossi è da apprezzare per una cosa, non ha mai cercato di cambiare se stesso, lui è così, prendere o lasciare e chi se ne frega dei giornalisti e di quei calciatori che fanno le pappemolli, che dicono dobbiamo dare l’esempio… Rossi se ne è sempre fottuto del buon esempio, pensava solo a non dover piegarsi per raccogliere la palla nella propria porta, era quello il suo lavoro e non importava come ma doveva raggiungere l’obiettivo. Dall’altro lato ho sempre odiato il portierone rossonero per lo stesso motivo per cui lo apprezzavo. A volte faceva delle cose troppo stupide per essere un professionista di lungo corso. Rispondere alle provocazioni dei tifosi, a quelle dei colleghi in campo e della gente fuori dal campo. Proprio l’atteggiamento di un bullo, impulsivo e per niente calcolatore.

Con questa testa ha vinto 5 Scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Supercoppa Europea (1994), 2 Supercoppe Italiane e ha fatto il record di imbattibilità che tutt’oggi resiste, 929 minuti.

Pensate cosa sarebbe potuto essere Sebastiano Rossi con la testa di un Dino Zoff o di un nonno Ballotta qualunque…

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