2015
Il Derby di Milano è una doppia sentenza per i rossoneri
Inter corsara a San Siro nella serata che in un colpo solo consegna alla banda di Mancini i tre punti e la testa solitaria della classifica. Ma dietro all’inevitabile rammarico del Milan per un match dominato sul piano del gioco per larghi tratti, adesso nel pubblico rossonero c’è probabilmente maggiore coscienza delle potenzialità degli ultimi rinforzi così come di tutta la squadra. La partita ha mostrato finalmente un Montolivo che pare aver ritrovato lo spunto di due anni fa, e sembra incredibile, considerato il lungo periodo in cui per vicissitudini varie è rimasto in naftalina. La sua buona prova ha riproposto il dualismo della regia. Meglio l’ex viola o De Jong? Ad ogni modo sarà rincuorante per Mihajlovic sapere di poter contare su due opzioni.
Positiva anche la prova complessiva della difesa, tolta evidentemente la defaillance di squadra del minuto ’58. Vero è che Romagnoli arriva tardi a chiudere Guarin. Finalmente propositivo anche De Sciglio, più deciso e attento in ambo le fasi. Chi ha impressionato ben oltre ogni più rosea aspettativa della vigilia è Kucka, gran lottatore, ma guai a parlare di sola quantità. L’ex gasperiniano ha prodotto tanto ma in alcuni tratti non ha lesinato nemmeno in eleganza. Bonaventura è stato l’unico, forse insieme ad Honda, a non brillare come in altre gare, ma quante volte ha portato la croce l’anno scorso con Menez… Assolto. Era invece quasi riuscito a zittire i fischi provocatori Mario Balotelli con quel destro terrificante scoccato da oltre 25 metri, segno che la classe non l’ha persa. Una freccia in più per l’attacco, o chissà, magari anche per la tre quarti di Mihajlovic.