Il Diavolo cambia stile: dallo scolaro Pippo al sergente Sinisa

Berlusconi ha dato il benestare, e dopo il flop di SuperPippo, per la panchina il Milan volta decisamente pagina a livello di personalità, se è vero che Sinisa Mihajlovic è uomo dal polso tanto rigido da lasciare le sedute d’allenamento solo per una partitella persa dalla formazione dei titolari contro quella delle riserve. Sinisa è un sanguigno, come vuole il DNA serbo, e manco a dirlo, perfetto contraltare di Filippo Inzaghi, indiscutibile bomber e trascinatore in campo, non altrettanto fuori, incapace di controllare le lotte intestine allo spogliatoio rossonero, e spettatore sconsolato degli innumerevoli scempi sportivi del Diavolo andati in scena in questa triste annata.

Occhio però alle controindicazioni che porta inevitabilmente con sè un autoritario come Mihajlovic: inutile ricordare al popolo rossonero la fine che fece uno di simil pasta come Seedorf. Silvio deve mettersi in testa che Sinisa non si può comandare nè ammansire. La scelta dell’ex Inter deve servire a direzionare il potere decisionale sul mercato dalle larghe mani del cavaliere a quelle dell’allenatore, e anche e soprattutto a mettere un pò d’ordine in uno spogliatoio che negli ultimi anni ha perso rispetto per quei colori indossati invece con grande stile dai Maldini & co. Con il sergente di ferro si può a ragion veduta pensare di rivedere quei valori basilari per l’ottenimento di traguardi sportivi che mancano al Diavolo da troppo tempo.